Full text: Lib. IX (9)

GIUNTA 111. 
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rebbe la carta molto confusa, si segue quasi sempre il me¬ 
todo di rappresentare separatamente i due emisferi. 
I vantaggi di questa projezione consistono nel presen¬ 
tare ch' essa fa più esattamente delle altre le longitudini e 
le latitudini dei luoghi e la loro posizione rispetto all'equa¬ 
tore ed al primo meridiano; ma non conserva i gradi del¬ 
l' equatore nella proporzione naturale, divenendo maggiori 
nell' avvicinarsi alle estremità del diametro BD ; per lo che 
alcuni spazj ineguali in natura sono rappresentati siccome 
eguali, e reciprocamente ; ed inoltre non possono ben deter¬ 
minarsi in esse le distanze dei luoghi e le loro reciproche 
posizioni. 
Se poi si dovesse rappresentare una sola porzione del¬ 
la terra compresa fra determinati gradi di longitudine e di 
latitudine, le carte allora assumono il titolo di carte specia¬ 
li. Se queste offrono una grande estensione, come l' Europa 
o l' Asia, la projezione si fa secondo le regole stabilite per 
le carte generali; ma se si limitano a semplici provincie o 
paesi si eseguiscono con metodi più semplici, e tali che fi¬ 
gurino il meno possibile la conformazione delle superficie 
naturali. Molti ve ne sono di tali metodi, ma vi si distin¬ 
guono 1.° quello, per cui tanto i meridiani che i paralleli 
si tracciano con linee rette, onde le carte si dicono rettili¬ 
nee; 2.° quello di Flamsteed, col quale i paralleli si con¬ 
servano rettilinei e si dividono in gradi della lunghezza cor¬ 
rispondente alla loro latitudine, ed i meridiani risultano dal¬ 
le linee che passano per tutti i punti corrispondenti di di¬ 
visione di ciascun parallelo; 3.° quello di de l' Isle, che ri¬ 
tiene i meridiani rettilinei convergenti ad un punto, e segna 
i paralleli con archi di circolo aventi tutti il centro nel pun¬ 
to di concorso dei meridiani, detto il polo della carta, dei 
quali paralleli due equidistanti fra loro e dagli estremi del¬ 
la carta conservano il rapporto esatto nella lunghezza dei 
loro gradi con quelli in natura; 4.° quello che dà le carte 
dette, a sviluppo conico modificate da Bonne e generalmente 
adottate, in cui si considera la superficie di una zona sferi¬ 
ca non molto grande si considera come eguale a quella di 
un tronco di cono circoscritto alla medesima. Vi si aggiun¬ 
ge quello di Murdoch e molti altri, che si possono vedere
	        
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