GIUNTA III.
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tria pratica, e comprende tutte le operazioni geometriche e
trigonometriche necessarie alla redazione di una carta topo¬
grafica, corografica o geografica; e sotto questo aspetto fu¬
rono dette geodetiche quelle operazioni che servono a de¬
terminare le misure itinerarie, ossia la distanza fra due pun¬
ti qualunque della superficie terrestre, ed a rappresentare la
figura e l' area occupata da un qualsivoglia paese. Da que¬
ti attributi si riconosce che la geodesia forma una parte in¬
tegrante della geografia, scienza antichissima per origine, ma
tutta moderna per perfezione, e tutta propria degl' ingegne¬
ri. La sua perlezione però è dovuta a quelli che seppero
giovarla delle osservazioni astronomiche, per le quali acqui¬
stò semplicità nelle operazioni e precisione nei risultati (1).
L'stronomia serve a precisare direttamente la posizione
di un punto qualunque. Cosi fissando quali stelle passino
allo zenit di alcuni punti terrestri ad un istante determina¬
to, ovvero quali punti terrestri abbiano al loro zenit alcune
stelle fissate per quell' istante, si perviene a conoscere la re¬
ciproca posizione di quei punti, quando sia nota quella del¬
(1) Qual maggior semplicità per determinare la distanza fra due
luoghi, di cui si conoscano le latitudini e le longitudini, di quella che
offre il metodo seguente? S' immagini che APB (fig. 6.) rappresenti
un meridiano, ed AEFB l' equatore, il cui polo sia in P, e vogliasi la
distanza fra i punti C, D, cioè la lunghezza dell' arco del circolo mas¬
simo che intercettano. Saranno CE, DE le latitudini dei punti stessi,
ed EF rappresenterà la differenza delle loro longitudini. Quindi nel
triangolo CDP si conoscono i due lati PC, PD complementi delle lati¬
tudini, e l'angolo compreso P misurato dall' arco EF ch' è alla distau
za di 9o° da P; e perciò dalle formole della trigonometria sferica, chia¬
mate ) e) le latitudini, si arrà cos. CD= sen ) sen) cos.) cos.) cos. P,
sen )'cos. ()-9),
la quale posto cot.) cos. P = cot. % diviene cos. CD=
sen. 9
formola che calcolata logaritmicamente ci dà tosto la distanza cercata. Si
deve però avvertire che fatto il calcolo si avrà l'ultimo risultato in gra¬
di, minuti e secondi, i quali dovranno ridursi in linea retta. A ciò ser-
ve il rapporto che passa fra il grado di un circolo massimo terrestre e
la misura itineraria dei diversi paesi. Il più comodo ed il più esatto è
quello fra il grado ed il miglio italiano, detto anche miglio geografico,
poiché questo eguaglia un minuto primo di arco. Le leghe francesi sono
di due sorta, di venti e di venticinque per grado; le tedesche sono mi¬
glia di quindici al grado. Non si deve poi ommettere di aggiungere al¬
la calcolata distanza la sua quinta parte, quando si voglia tener conto
delle deviazioni prodotte dalle montagne, dai fiumi, o da altri ostacoli.