Full text: Lib. IX (9)

GIUNTA 11. 
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riore della Lira, nella cintura di Andromeda, presso gli an¬ 
goli inferiori del quadrilatero dell' Orsa maggiore, fra Anti¬ 
noo ed Ofioco, nella costellazione del Sagittario ecc. non 
son esse che riunioni di stelle impercettibili, poichè se ne 
marcarono fino a trentasei nella nebulosa del Cancro. 
Che corpi sono adunque le stelle, ed a che servon es¬ 
se? L' uomo orgoglioso per la potenza della sua mente vor¬ 
rebbe che tutto fosse creato per lui. Ma a qual pro gli tor¬ 
na l' esistenza di ciò ch' egli non può discernere? La ragio¬ 
ne però, la sana filosofia, e le molte osservazioni indussero 
a ritenere le stelle quai corpi luminosi per luce propria, 
non altramente che il Sole; e fu forza conchiudere che sie¬ 
no come quest' astro sorgenti inesauste di luce e di calore. 
Ed ecco per questa semplice idea moltiplicarsi i mondi a 
dismisura, e con essi la potenza e la grandezza di chi li 
produsse. Tutto adunque concorre a mostrarci le stelle sic¬ 
come tanti soli, ciascuno dei quali illumina, riscalda, anima 
e dirige un determinato numero di pianeti, che si aggirano, 
forse con molti satelliti, d' intorno ad esso. Ampliata la sfe¬ 
ra del nostro modo di concepire cotesto universo, facil cosa 
è l' applicare a tutto una legge universale. Un pianeta diri¬ 
ge il moto de' suoi satelliti; il Sole quello di tutti i pianeti; 
una forza ignota, ma che deve avere il suo centro nel So¬ 
le, e ch' è ripartita proporzionalmente su tutti i corpi che 
lo circondano, agisce reciprocamente su tutte quelle masse. 
E perchè il nostro sistema intero non può avere il suo cen¬ 
tro di moto in qualche altro punto dello spazio, e tutti 
gl' infiniti sistemi che hanno il loro centro in ciascuna stel¬ 
la attrarsi reciprocamente tendendo a quel centro comune, 
nel quale deve resiedere quella causa primaria di tutto, che 
ogni nazione denominò Dio, e che appunto con la sua po¬ 
tenza si trova presente sin nella più piccola molecola della 
sua materia? Qual vasta pittura del creato! Eppure un esse- 
re impercettibile sa concepirla; l' ammirazione n' è la con¬ 
seguenza (1). 
(1) Questa maniera di concepire l' universo non è solo parto del¬ 
l'immaginazione degli astronomi, ma fu risvegliata da molti fenomeni 
ehe si osservaroné e da forti argomenti che si dedussero. Il moto proprio
	        
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