minmmanem w
nemenmines
DELL
TURA
ARCHITET
DI
M. VITRUVIO POLLIONE
LIBRO IX.
025
PREFAZIONE
881
1. i famosi atleti vincitori nei giuochi Olim¬
pici (1), Pitj, Istm) Nemel (*) gli antichi Gre¬
S
(1) Osserva il Filandro che in questo esordio Vitruvio
imita il proemio del Panegirico d' Ippocrate, e che anche
Aristotele nella sezione trentesima dei problemi ricerça il
perchè siensi dagli antichi statuiti tanti onori per gli atleti,
e nessuno per gli uomini che si distinguevano con le pro¬
duzioni d'ingegno ; e vi assegna due ragioni, che vengono
riportate dallo Stratico nei comenti a questo Libro. La pri¬
ma perché si considerano degne di ammirazione e di pre¬
mio quelle sole cose che si fanno per umano potere, e non
quelle che l'umano potere trova di già belle e formate ; ed
appunto la vittoria che riporta un atleta è frutto della sua
forza e destrezza effettiva, dovechè le sottili scoperte dei
matematici e dei filosofi non altro sono che un' esposizione
di ciò ch' esisteva prima delle loro speculazioni, essendo in¬
dubitato che l'eguaglianza fra i tre angoli di un triangolo
e due angoli retti avrebbe avuto luogo anche se niuno aves¬
se dimostrato questo teorema. La seconda ragione sta nel¬
l'esservi pochi uomini capaci di apprezzare le scoperte scien-
tifiche, ed invece tutti poter decidere quali sieno gli eccel-