Full text: Lib. VIII (8)

GIUNTA 1. 
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poyerissima d'acque, come lo sanno il Veronese, il Trevi¬ 
giano, il Friuli, la Campagna di Roma, le Calabrie, non an- 
cora vide questa istituzione diffondersi per le sue provincie; 
e solo appena in questi ultimi tempi se ne conta qualche 
esempio in Piemonte, in Toscana, nel Ferrarese e nel Pa¬ 
dovano, Dobbiamo sperare nulladimeno che un' arte cosi u¬ 
tilissima alla umana società sia lietamente accolta ed inco- 
raggiata dovunque, e che per essa più fiorente in molte 
parti divenga la nostra Europa, e si veggano un giorno mol¬ 
tiplicate le Oasis dei deserti, come diceva non ha guari un 
chiarissimo Ingegno (1), e tracciate in tal modo le strade 
frammezzo alle arene infuocate dell' Africa, tomba di tanti 
viaggiatori. 
Ma siccome prima di assumere qualunque intrapresa si 
(1) Il Jappelli in una sua memoria sui pozzi forati, letta all' I. R. 
Accademia di Scienze, Lettere ed Arti in Padova il di 30 Giugno 1829. 
Questo ingegnere intraprese a perforare un pozzo in Padova dinanzi al 
Caffé di Pedrocchi, fabbrica da lui stesso architettata. Egli calcolò ap¬ 
prossimativamente la differenza di livello dai monti Euganei al mare: 
perché nel Comune di S. Pietro Montagnon trovasi il calcare alla su¬ 
perficie terrestre; ed il letto di quel tratto dell' Adriatico, che dal suo 
termine settentrionale si estende dall’ una all’ altra spiaggia fino alla la¬ 
titudine di Ancona e di Zara, è coperto da varj sedimenti arenosi, are¬ 
noso-argillosi, argilloso-fangosi, calcarei, e calcarei misti di sabbia ed ar¬ 
gilla, la quale deposizione limacciosa non è però continua, ma bensi in¬ 
jerrotta dalla elevazione di qualche masso calcareo nudo durissimo, il 
quale sorge isolato dal fondo molle; eminenze, dette volgarmente tegnue, 
conosciute ed abborrite dai pescatori, perchè attraversano loro il maneg¬ 
gio delle reti, le quali esistono dirimpetto a Maran, a Caorle, ai tre 
Porti, e specialmente a Malamocco ed a Chidggia, come si sa dal di¬ 
scorso che l'ab. Olivi diresse al Fortis intorno alla storia fisica e natu¬ 
rale del Golfo di Venezia. Il Jappelli pertanto suppose di trovare lo 
strato calcareo ad una profondità minore di cinquanta metri, essendo Pa¬ 
dova ad una media altezza fra S. Pietro. Montagnon e l'Adriatico. Nel- 
lo scavo finor praticato giunse a ventiquattro metri, ma ebbe la sfortuna 
d'incontrare un banco di sabbia fluviatile mobilissima proveniente dalle 
derivazioni del Brenta, come lo dimostra la qualità dei ciottoli che vi 
sono frammisti, nel quale s’internò fino ad ora per quattordici metri. 
Giova lo sperare che questo banco non proceda tropp oltre, onde non 
avesse il tentativo ad essere abbandonato. Fu sospesa la perforazione per 
alcune circostanze particolari, non già per imprevidenza o per ishagli, 
come taluno suppose ; essa però si ricomincierà bentosto, e si produrra 
fino alla massima profonditä possibile. Negli stessi scavi si trovo una 
conchiglia marina, unica peraltro; ciò che fa temere all' Ingegnere che vi 
sia stata gettata a bella posta per imbarazzare le sue deduzioni.
	        
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