LIBRO VIII.
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semplare del corobate sarà in fine del volume de¬
lineato. Se sarà molto elevata l'altezza, il corso
dell' acqua sarà facilissimo, ma se gl'intervalli sa¬
ran lagunosi si supplirà colle sostruzioni.
CAP. VII.
In quanti modi si conducano le acque.
47. Le condotte delle acque si fanno in tre
modi (1): con rivi per canali struttili, per canne
di piombo, per tubi di terra. Se per canali, la
struttura facciasi solidissima, ed il letto del rivo
abbia i declivj non meno sollevati di un mezzo
piede in cento di lunghezza (2), e queste strut¬
(1) Palladio (lib. IX. cap. 11.) ne aggiunge una quarta,
cioè quella dei tubi di legno, che possono essere di molta
utilità, purchè si abbia l' avvertenza di scegliere il legname
che non sia facile ad infracidarsi, e che non emetta alcuni
succhi, i quali frammisti alle acque le corrompano. Ma quan¬
to sono ottimi per condottare le acque dolci di fiumi e di
fonti, come lo conferma una lunga sperienza particolarmen¬
te nella città di Londra, altrettanto, dice lo Stratico, sono
da escludersi nei condotti di acque termali, perchè il calo¬
rico di queste può staccare alcune parti che alterino le pro¬
prietà delle medesime. Dopo Palladio si fecero anche tubi di
rame ; e questi sono da preferirsi ai tubi di piombo per la
maggiore durata, ma hanno poi l' inconveniente di ossidarsi
con facilità per poco che s' interrompa il corso dell' acqua.
Si fanno altresi di ferro fuso. Circa agli acquedotti veggasi
la Giunta III.
(2) Questa pendenza viene da Palladio stabilita di un
piede e mezzo per ogni sessanta, ovvero per ogni cento pie¬
di. Taluno volle che Palladio e Vitruvio dovessero indicare
la stessa quantità, e perciò sostenne che ambedue prescris¬