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GIUNTA 1.
ste leggi verranno infrante, si dovrà giudicare di un' opera
nello stesso modo che il Tiarini giudicò di un quadro di
Guido Reni, sul quale questo dipintore aveva richiesto il suo
parere; poichè avendogli il Tiarini additato un errore di
prospettiva, ed avendo risposto Guido, per non correggerlo,
che ad emendare quell' errore sarebbe stato necessario gua¬
stare tutto il dipinto, egli soggiunse : (già l' errore fa quello,
che voi far non volete.
E qui accade di osservare, che la difficoltà nel seguire
tutte le regole di prospettiva non può far conchiudere che
le regole sieno fallaci ; e che la bellezza apparente agli oc¬
chi di molti di un' opera non eseguita diètro le regole me¬
desime, può derivare più dall' insufficienza del giudice, che
dalla perfezione della medesima. Diffatti le molte volte la so¬
la vivezza dei colori basta a meritare applauso ad una pit¬
tura che dovrebb' essere biasimata per la scelta, per la com¬
posizione e pel disegno. E lo stesso Tiziano, cui pure non
si può negare, come fece taluno, ogni maestria nel disegno,
sarà però sempre inferiore a Rafaello, il quale, al dir del Mi¬
lizia, non può veramente piacere che ai veri intelligenti, e
perciò è poco imitato.
Grande effetto si ebbe sempre, ôvunque un ingegno di¬
stinto seppe affratellare le scienze alle arti. E sieno le prime
madri o figlie delle seconde, hanno però fra loro un tal le¬
game, che non possono se non se congiunte arrivare allo
scopo prestabilito, e, parlando delle arti belle, alla vera e
perfetta imitazione della natura. E questa imitazione, ch' è
pure l' unico scopo della prospettiva, ci meriterà perdono,
se vogliamo chiudere queste osservazioni, esaminando fin a
qual punto essa debba aver luogo nelle arti del disegno. A
ciò siamo indotti dall' opinione mianifestata dallo Zanotti nel
suddetto trattato di prospettiva, e da qualche altro, cioè che
per produrre piacere non dev' essere tanto perfetta da po¬
fersi confondere con l'originale. Ed ecco prima il suo ra¬
gionamento: „Per verità rappresentando uno specchio cosi
„al vivo gli oggetti, che chi guarda in esso può far conto
„di guardare gli oggetti stessi, chi sarà mai, che si fermi
„con piacere a contemplare e a considerare quelle immagi¬
„ni, giacché da una tal vista non ritrarrebbe maggior pia