Full text: Lib. VII (7)

GIUNTA I. 
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Il dispregio, in cui tiensi da molti la prospettiva, nonà 
però a motivo della sua inutilità, ma piuttosto della sua dif- 
ficoltà. Poichè non essendo cosa che c'inganni quanto la no¬ 
stra vista, ne viene che per poco che si cangi sito all'ogget¬ 
to od all' osservatore, subito si scorge una differenza notabi¬ 
le fra l' originale e la copia che si delinea; quindi molta pa¬ 
zienza e lunga pratica si esige per tracciare secondo le re¬ 
gole tutte le linee che presentano le varie parti di un og¬ 
getto in relazione alle distanze ed alla loro posizione. Ma vi 
sono pur troppo alcuni ingegni, che sdegnando il più pic¬ 
colo ostacolo che si para dinanzi alla loro fantasia, dichiara¬ 
no le regole esatte come figlie della tirannide nelle arti; non 
pensando questi che il loro scopo dev' essere quello d' imi¬ 
tar la natura, e che questa natura tutto compose secondo 
leggi determinate, spargendo la deliziosa varietà soltanto nel¬ 
le parti secondarie. E siccome la prospettiva lineare trattata 
teoricamente forma parte delle discipline matematiche, si te¬ 
me ch' essa porti la freddezza in tutte le opere di gusto 
quasichè il gusto potess' essere scompagnato dalla verità. 
Finchè adunque si hanno regole certe che ci guidino nel¬ 
le operazioni d' arte, e senza le quali non si potrebbe mai 
giungere alla perfezione, si dovranno conoscere ed eseguire. 
Non è già che un artista sia obbligato ad istudiare questa 
scienza in tutta la sua estensione; poichè la prospettiva spe¬ 
cialmente delle curve varia in molte guise, e si dovrà lascia¬ 
re ai geometri le sottili ricerche sopra le loro trasformazioni. 
I pratici basta che conoscano le leggi principali e le trasfor¬ 
mazioni di quelle linee che sono più comuni, come del qua¬ 
drato, del circolo, dell' ellissi, del triangolo, e specialmente 
la diversità che passa riguardo al punto di vista più da pres¬ 
so o più distante. E non si creda che di tal guisa si venga 
a ridurre le arti belle alla condizione delle arti meccaniche 
resta al gusto vastissimo campo da spaziare nella scelta, e 
nella composizione del soggetto, nella prospettiva aerea, o 
come suol dirsi nel colorito, nell' altezza, a cui si deve col¬ 
locare il punto di veduta, ed in tanti altri accessorj che si 
conoscono soltanto da quelli che furono iniziati nei misterj 
delle arti belle; in somma in tutto quello che non si oppo¬ 
ne menomamente alle leggi immutabili del vero. Che-se que¬
	        
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