GIUNTA I.
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Il dispregio, in cui tiensi da molti la prospettiva, nonà
però a motivo della sua inutilità, ma piuttosto della sua dif-
ficoltà. Poichè non essendo cosa che c'inganni quanto la no¬
stra vista, ne viene che per poco che si cangi sito all'ogget¬
to od all' osservatore, subito si scorge una differenza notabi¬
le fra l' originale e la copia che si delinea; quindi molta pa¬
zienza e lunga pratica si esige per tracciare secondo le re¬
gole tutte le linee che presentano le varie parti di un og¬
getto in relazione alle distanze ed alla loro posizione. Ma vi
sono pur troppo alcuni ingegni, che sdegnando il più pic¬
colo ostacolo che si para dinanzi alla loro fantasia, dichiara¬
no le regole esatte come figlie della tirannide nelle arti; non
pensando questi che il loro scopo dev' essere quello d' imi¬
tar la natura, e che questa natura tutto compose secondo
leggi determinate, spargendo la deliziosa varietà soltanto nel¬
le parti secondarie. E siccome la prospettiva lineare trattata
teoricamente forma parte delle discipline matematiche, si te¬
me ch' essa porti la freddezza in tutte le opere di gusto
quasichè il gusto potess' essere scompagnato dalla verità.
Finchè adunque si hanno regole certe che ci guidino nel¬
le operazioni d' arte, e senza le quali non si potrebbe mai
giungere alla perfezione, si dovranno conoscere ed eseguire.
Non è già che un artista sia obbligato ad istudiare questa
scienza in tutta la sua estensione; poichè la prospettiva spe¬
cialmente delle curve varia in molte guise, e si dovrà lascia¬
re ai geometri le sottili ricerche sopra le loro trasformazioni.
I pratici basta che conoscano le leggi principali e le trasfor¬
mazioni di quelle linee che sono più comuni, come del qua¬
drato, del circolo, dell' ellissi, del triangolo, e specialmente
la diversità che passa riguardo al punto di vista più da pres¬
so o più distante. E non si creda che di tal guisa si venga
a ridurre le arti belle alla condizione delle arti meccaniche
resta al gusto vastissimo campo da spaziare nella scelta, e
nella composizione del soggetto, nella prospettiva aerea, o
come suol dirsi nel colorito, nell' altezza, a cui si deve col¬
locare il punto di veduta, ed in tanti altri accessorj che si
conoscono soltanto da quelli che furono iniziati nei misterj
delle arti belle; in somma in tutto quello che non si oppo¬
ne menomamente alle leggi immutabili del vero. Che-se que¬