GIUNTA 1.
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natura prescrive. Nè queste leggi potevano essere seguite, se
non erano prima conosciute; nè conosciute, se non venivano
studiate. Ed in questo studio dovevano servirsi d' un meto¬
do consimile a quello che propone l'Accolti, di far cioé mo¬
delli conforme il soggetto che si vuole rappresentare, indi
cercar la veduta migliore e più singolare, dopo osservare i
lumi, i riflessi, gli sbattimenti, i cadimenti dei panni, i piom¬
bi di ciascuna testa sul piano, gli accrescimenti, le diminu¬
zioni delle parti, le projezioni delle ombre, i risalti, le più
o meno vive tinture dei colori; le osservanze delle quali co¬
se tutte generano quell’ armonica rappresentazione di cose,
che tanto lascia contento e appagato l'occhio del riguardan¬
te, assuefatto anche nel naturale a cosi fatte apparenze. E
senza premettere una simile operazione, soggiunge lo Zanot¬
ti, che insegni di situare le figure, e di dare alle medesime
la dovuta degradazione, non potrà mai il pittore coi suoi di¬
segni far si, che chi li riguarda comprenda quelle distanze,
che vi hanno ad essere fra gli oggetti. Quindi se a produrre
opere eccéllenti si richieggono tutte queste cognizioni ed av¬
vertenze, senza le quali non si potrà mai giungere alla de¬
siderata perfezione, sarà lo stesso che dire essere necessa¬
ria nelle arti del disegno la prospettiva, e senza di questa
non potersi conseguire celebrità. E rivolgendo l' argomento
dall' effetto alla causa, quando si osserveranno opere bellis¬
sime si dovrà conchiudere, che l' ingegno che le produsse
possedeva tutte le cognizioni indispensabili a renderle tali.
E vero che i sommi ingegni ed i più grandi maestri sem¬
brano avere, per cosi dire, innate tutte le leggi del bello e
del buono; tanto è vero, direbbe taluno, che la scienza è
figlia dell' arte, non facendo che raccogliere ed ordinâre i
metodi seguiti dai migliori artisti. Qui però si osservi, che
se per scienza vuolsi intendere unicamente una collezione di
regole, diremo ch' essa è figlia dell' arte; ma se invece s' in¬
tenda la ragione delle regole praticate, come veramente de¬
ve suonare quel termine, allora diremo ch' essa è la madre
delle arti, e l' unica direttrice degli artisti. Imperciocchè, sia
che questi deducano il loro modo di operare per ragiona¬
menti e confronti, sia che dalla natura abbiano ricevuta l'at¬
titudine di potere immediatamente concepire quell' ordine e