CAPO VIII.
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si suscita in esse dal vapore del fuoco, quande
cala al suolo del forno, si trova essere argento
vivo. Tolte allora le glebe, le gocce che ivi ri¬
siedono per la loro picciolezza non si posson
raccogliere ; ma si riducono in un vaso d'acqua,
ove si congiungono e si confondono in uno.
53. Ove poi queste sieno della misura di
quattro sestarj, quando si pesanô troveransi di
cento libbre. E quando sono esse confuse in qual¬
che vaso, e sopra questo s' impone una pietra
del peso di cento libbre, stassene a gallà, nè può
premeré col suo peso il liquore, nè schiacciarlo.
nè dissiparlo : che se, tolto quel centenario, vi
s'imponga uno scrupolo d'oro, non soprannuoterà.
ma deprimerassi in fondo da per sè stesso: onde
non si può negare che la gravità stia non nel¬
l'ampiezza del pondo, ma nel genere delle singo¬
le cose (1). L'argento vivo poi è utile per l'uso
di molte cose: perchè senza di esso nè l'argento,
né il rame non si può bene indorare : e quando
una veste è tessuta d'oro, e quella veste, attrita
per la vecchiaja, non può più avere un uso de¬
cente, i panni posti in vasi di terra sopra il fuo¬
co si abbruciano: allora la cenere si getta nell'a
cqua, e vi si aggiunge l'argento vivo, il quale
attrae a sè tutte le particelle dell' oro, e le sfor¬
(1) Il Galiani: non dipende dalla quantità del peso, ma
dalla specie. Ognuno vede che questa frase vitruviana vuol
indicare ciò che noi chiamiamo peso specifico, o gravità spe¬
cifica, la quale varia direttamente colla densità ed inversa¬
mente del volume di un corpo.