LIBRO VII.
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come fu scritto di sopra, si tira prima di tutte
insieme colla calce sull' arenato; poi l' altra che
segue, e in terzo luogo la più sottile. Date que¬
ste tre mani, e levigati con diligente fregagione
gl'intonachi, si ponga mente ai colori, affinché
da essi si esprimano vivaci risplendimenti: e que¬
sta ne sarà la diversità e la preparazione.
t
lab
CAPO VII.
Dei colori, e primieramente dell ocra.
colori (1), altri si generano in certi luo¬
ghi ed indi si scavano; ed alcuni da altre cose
çon diverse manipolazioni, mescolamenti o tempe¬
rature compongonsi in modo, che prestino nelle
opere la medesima utilità.
45. Primieramente adunque esporremo quelli
che da per sè nascenti si scavano, come quello
che in greco dicesi ocra. L'ocra (2) infatti tro¬
(1) Su tutti questi colori riporteremo nei comenti le opi¬
nioni altrui. Ne parleremo poi di propôsito nella succitata
Giunta III.
(2) Questa è la medesima che noi chiamiamo terra gial¬
la, e che i Latini dicevano sile, come si vedrà in appresso.
Si trova nelle miniere di rame, di piombo, ed anche d'ar¬
gento. Il suo colore é biondo, ma in forza del fuoco si can¬
gia in rosso. Lo stesso Vitruvio nel cap. XI. dice: „un pez¬
„ zo di buon sile si cuoce, finchè nel fuoco apparisca ro¬
„vente, indi si smorza con aceto e si riduce ad avere un
„colore purpureo". Il sile cosi preparato si chiama pro¬
priamente sile, ovvero ocra bruciata, e che noi pure dicia¬
mô terra gialla bruciata. Fin qui il Galiani. Il sile, secondo
Plinio, era di tre sorta, attico, marmoreo e sirio. L'ocra, di¬