CAPO 111.
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di due piedi tra loro, e questi, se sia possibile,
di cipresso; perchè quei d' abete si guastano pre¬
sto dal tarlo e dal tempo: e quando questi tra¬
vicelli saranno distribuiti ad arco circolare (1),
formate le catene, si attacchino alle travature od
altrimenti ai tetti con ispessi chiodi di ferro (2) :
le catene poi siano fatte di un legname, per cui
nè da tarlo, nè da vecchiezza, nè da umido non
si possano danneggiare, cioè di bosso, di ginepro,
di olivo, di rovere, di cipresso e di altri simili,
eccettuata la quercia, perchè questa torcendosi fa
fessure in quelle opere, nelle quali è collocata."
22. Disposti 1 travicelli, si attacchino à quel¬
(secondo che la forma richiede) canne gre
lora si tratti di vôlte, e l' autore medesimo poco dopo scri¬
ve hique asseres cum ad formam circinationis fuerint di¬
stributi : deve dunque certamente significare paralleli.
Questa maniera di costruzione poi, dice lo Stratico, ser¬
ve per le volte semicilindriche, e non già per quelle a lu¬
netta, o per le semisferiche. Le catene poi che qui nomina
Vitruvio sono legni pendenti a perpendicolo, che fermati con
chiodi sostengono i travicelli. Veggasi la Giunta II.
(1) Il latino ad formam circinationis. Il Galiani nota:
Non mi pare che si abbia a prendere in significato troppo
stretto di semicerchio, come intese il Perrault, ma per qua¬
lunque forma circolare.
(2) E convalidata dall' uso la massima di adoperare chio¬
di di ferro nelle opere di legname, e chiodi di bronzo in o¬
gni altra opera, ed in particolare pei luoghi umidi, ove du¬
rano quasi eternamente. Se si crede a Battista Alberti ed al
Biondo, vi esistevano chiodi di bronzo della nave Trajana,
ch' era stata fino alla loro età sommersa nel lago di Nemi,
senza che fossero menomamente attaccati dalla ruggine. Si
avverta che i chiodi ferrei macchiano e rovinano i marmi.
Perciò quelli che temono la ruggine potranno intonacare i
chiodi con biacca, o gesso; o pece liquida. Cosi il Filandro,