Full text: Lib. VII (7)

LIBRO VII. 
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16. Cosi il mattone spigato (1) di Tivoli si 
dovrà scegliere con gran diligenza, acciocchè non 
abbia nè lacune, nè rilievi, ma ciaschedun pezzo 
sia piatto e fregato a squadra. Sopra la fregatura, 
quando sarà il pavimento a forza di levigare e di 
pulire perfezionato, si cribri il marmo, e vi si ti¬ 
ri sopra una lorica (2) di calce e di arena. 
17. Allo scoperto (3) poi i pavimenti devono 
farsi con ancor maggiore esattezza, perché le tra¬ 
vature o gonfiandosi per umidità, o calando per 
arsura, o riplegandosi in sè medesime, nello slo¬ 
garsi fanno si che i pavimenti riescano difettosi: 
(1) Questi pavimenti di cotto venivano chiamati tiburtini, 
o perchè si usavano in Tivoli, città distante da Roma di¬ 
ciannove miglia, o perchè là si cuoceva la terra. Si dicevano 
poi a spica, perchè i mattoni alquanto sôttili non si dispo¬ 
nevano in piano, ma perpendicolarmente in modo'che venis¬ 
sero a formar tra loro degli angoli, che presentassero quasi 
la forma delle spiche. Chi ne volesse un' idea vegga la fi¬ 
gura 3. nella Tav. V. del lib. V. 
(2) Il latino loricae. Secondo lo Stratico questo passo si¬ 
gnifica, che le commettiture delle pietre debbano unirsi con 
grande cura e riempirle come se fosse sovrapposta un incro¬ 
statura. Anche il Filandro spiega la voce latina lorica per 
intonaco od incrostatura. 
(5) Tutti gli scrittori d' architettura non fanno che se¬ 
guire Vitruvio in queste prescrizioni. Anzi il Milizia tradu¬ 
ce quasi esattamente il nostro autore; vi soggiunge poi: 
„Quando un terrazzo è crepato, non bisogna mettere nuo¬ 
„ vo lastrico nelle crepature; il nuovo non lega col vecchio, 
„.e nel seccarsi si distacca. Se la fessura è poco considera¬ 
„bile, vi si metta olio di noce bollito con cenere; ma si net 
„ ti prima ben bene la fessura, e si scelga un tempo asciut¬ 
„to per l' operazione. Se la fessura è grande, si mescoli nel 
„predetto olio un poco di verde di gris; e s' è larga tre o 
„quattro pollici, si usi della buona malta con un resto di 
„limatura di ferro: il ferro irrugginendosi gonfia la malta, 
„e la attacca col vecchio ”.
	        
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