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PREFAZIONE
che informati Democrito ed Anassagora scrissero
sullo stesso argomento, cioè in che maniera si deb-
ba (stabilito un centro in un dato luogo secon¬
do la luce dell'occhio e l'estensione de raggi far
ivi corrispondere per ragion naturale tutte le li¬
nee, affinchè da una cosa incerta si rappresentas¬
sero sulle scene dipinte le immagini reali degli
edifizi; e quelle che fossero figurate sopra fronti
diritte e piane, parte in lontano, parte apparisse¬
ro prominenti (1)
8. D' appresso Sileno (2) pubblicò un volu¬
(1) Dunque gli antichi conoscevano l'arte della prospet¬
tiva ; e lo conferma lo stesso Vitruvio nel susseguente N. 38.
E questi due passi vitruviani bastano, come osserva il Sa¬
glieri (Tom. 1. Monum. Accad. Inscript. Paris), a confutare
il Perrault, il quale specialmente da alcuni errori di pro¬
spettiva osservati nelle scolture della colonna Trajana, vor¬
rebbe conchiudere, che quest' arte fosse stata ignota agli an¬
tichi. E diffatti chi sia appena istrutto de' principj di pro¬
spettiva geometrica ed aerea non può dubitare, al dir dello
Stratico, che queste parole di Vitruvio non vogliano chiara¬
mente indicare i principj medesimi. Qual fosse però la rego¬
la, di cui si servivano gli antichi, non è ben nota. Osserva
l'Orsini, che dalle teorie di Euclide e di Larisseo, interpre¬
tati dal Comandino, si acquista l'idea della linea del taglio;
ma che da quanto scrive Vitruvio sembra invece, che in pra¬
tica usando dei punti di veduta e di distanza si formasse
l'immagine prospettiva dalla forma propria dell'oggetto. Veg-
gasi la Giunta I.
(2) Qui incomincia Vitruvio la storia degli architetti, i
quali fiorirono prima di lui, benchè troppo concisamente,
non avendoci trasmesso che i loro nomi ed i titoli dei libri
che avevano composti. Tuttavia, dice lo Stratico, è bene il
farne ricerca; nel che noi lo seguiremo.
Di Sileno non v' ha chi faccia menzione, fuori che Vi¬
truvio; i suoi scritti perirono. E cosi pure il nostro autore
è il solo che parli di quell' architetto, che descrisse il tempio
dorico di Giunone a Samo.
Ctesifonte e Metagene suo figlio vengono nominati due