Full text: Lib. VII (7)

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PREFAZIONE 
po prodotte apparecchiarono altrui, in diverso ge¬ 
nere, abbondanza grandissima di materie. Onde 
noi, quasi traendo l'acqua dai fonti e traducen¬ 
dola al nostro proposito, abbiamo più feconde e 
pronte le facoltà dello scrivere, talchè dietro alla 
scorta di si falti autori osiamo produr cose nuo¬ 
ve. Cosi approfittando de' principj di quelli, che 
riconobbi apparecchiati alle ragioni del mio pro¬ 
posito, ho intrapreso d'andar innanzi. 
7. E in primo luogo Agatarco, mentre Eschi¬ 
lo insegnava la tragedia in Atene, fece la scena, 
e lasciò un commentario (1) sopra di quella: del 
gno, ed un numero non picciolo di uomini i più distinti per 
elevatezza d'idee e precise cognizioni. Ma nè l' uno, nè gli 
altri rinunziano alla nobile vanità di tramandare ai posteri 
il loro nome disgiunto da ogni altro. Il procurare ad ogni 
costo l' altrui vantaggio, e specialmente il vantaggio di chi 
esisterà dopo secoli e secoli, è frutto di una virtù, o direm 
piuttosto di un eroismo, che può contare pochissimi seguaci. 
(1) Il principal uffizio dei coragi presso i Greci fu quel¬ 
lo di far istruire i cori a proprie spese, affinchè l' imperizia 
dei cantanti non deturpasse la musica antica, ma si conser¬ 
vasse questa pura e sincera. Questo incarico non poteva es¬ 
sere rifiutato dai ricchi d' Atene, ed essi, perché la cosa se¬ 
guisse a perfezione, si servivano dell' ajuto de' poeti, i quali 
istruivano i cori, ed insegnavano loro la declamazione. Si ha 
da Ateneo, che un ricco Ateniese per risparmio di spesa nel¬ 
l'istruire i coragi si servi di Cleomaco, poeta oscuro ed i¬ 
netto, quando avrebbe potuto servirsi di Sofocle, per lo che 
fu perseguitato da Cratino con la causticità de' suoi versi. 
Da ciò provennero i modi di dire dare il coro, accordare il 
coro, i quali non altro esprimono che la ricompensa del poe¬ 
ta che insegnava la tragedia. Celebre è pertanto la memoria 
di Eschilo, come osserva lo Stratico, il quale fu cosi predi¬ 
letto agli Ateniesi, che dopo la sua morte decretarono do¬ 
versi preporre a tutti i coragi quelli che insegnavano le sue 
tragedie, ed istruivano i cori alla sua maniera. Egli fu che 
primo portô sulla scena macchine, sepolcri, are, spettri, furie.
	        
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