Full text: Lib. VII (7)

PREFAZIONE 
ti, ma i componimenti premiassero. Meraviglian¬ 
do il popolo, e stando il re dubitoso, affidato al¬ 
la sua memoria, trasse fuori da certi armadj un 
infinitâ di volumi, e confrontandoli colle cose re¬ 
citate, costrinse 1 recitanti a confessare le lor ru¬ 
berie. Allora il re comandò che con costoro si 
procédesse per furto, e condannati vergognosa¬ 
mente, li discacciò. Nello stesso tempo insigni 
Aristofane d'amplissimi onori, e lo costitui presi¬ 
de della sua libreria. 
5. Negli anni appresso Zoilo di Macedonia (1), 
(1) Questo Zoilo non è quello, che fu discepolo dell'ora¬ 
tore Policrate, contemporaneo di Platone, maestro di Anas¬ 
simene, uno dei precettori di Alessandro il grande, e che 
visse sino al termine del regno di Filippo, il quale mori nel¬ 
la XC Olimpiade, come si ha da Dionigi d'Alicarnasso, da E¬ 
liano, da Suida e da Plutarco. Quello che nomina Vitruvio 
è un altro Zoilo dei tempi di Tolommeo Filadelfo. Il Vos¬ 
sio ed Oleario dicono, che questi due Zoili non sono che 
un solo individuo. Ma non sapendo come combinare che u¬ 
no stesso uomo potesse vivere ai tempi di Platone ed a quel¬ 
li di Tolommeo, vale a dire in epoche molto distanti, l'O¬ 
leario reputa una favola il racconto di Vitruvio, particolar 
mente appoggiandosi all' autorità del Reinesio, il quale so¬ 
stiene che questo Zoilo Omeromastice fosse quello ch' ebbe 
familiarità con Socrate, Platone ed Isocrate, che non meno 
di Omero furono dai suoi scritti perseguitati. Molte cose si 
trovano su questo argomento nella Dissertazione del Hardion 
(Mem. d' Inscriz. e Bel. Lett. 1736.), ove si prendono ad 
esame le opinioni del Vossio, del Reinesio e di altri, e si di¬ 
mostra che vi furono due Zoili. Le pene inflitte all' Omero¬ 
mastice, secondo il dir di Vitruvio, le quali furono un po 
troppo severe, non potendosi punire alcun delitto con sup¬ 
plizio più atroce, provano, secondo il Galiani, che i libri 
d'Omero erano risguardati siccome sacri, e che perciò qua¬ 
lunque cosa si dicesse contro ai medesimi era considerata 
per sacrilegio. Dallo Stratico. — Sarà anche vero che taluni 
venerassero la religione nei libri di Omero; ma non sarà ve¬ 
ro che Tolommeo fosse uno di quelli, perchè gli Egiziani
	        
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