GIUNTA IV.
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Sopra questo fondamento gli studiosi della storia natura-
le, e particolarmente quelli della scienza chimica, potranno
forse senza bisogno d' altre spiegazioni giungere al ritrova¬
mento del tanto desiderato colore.
Ma queste cose s' intendono riferibili alla porpora che
si volea esprimer sui drappi; per ciò che spetta a quella
ch' esprimevasi sulle pareti si operava altrimenti. Aristotile
medesimo è quello che ce ne porge notizia. „La conchiglia
„(dic egli ), di cui fann' uso i pittori (1), ha maggior cras¬
„sezza delle altre, ed ha il suo fiore fuori del guscio; la
„quale conchiglia abbonda nei contorni di Caria (2)”. Il Ron¬
deletto (3) dietro questa istruzione asserisce, che i pittori ra¬
devano il guscio dell'ostricà per comporre i colori. L'ostrica
da loro usata era di guscio assai denso, vano al di dentro,
al di fuori ineguale ed aspro, da cui traeasi un colore simi¬
le al cinabro ed alla sandaraca (4). La preparazione di que¬
sto colore per la pittura ci è ignota, ma la scienza non dee
disperare di restituire pur questa all'arte. Tuttavia anche dei
colori sulle pareti, come di quelli sui drappi regge la già
fatta osservazione, che l'effetto dipendeva in gran parte dal¬
la disposizione degli oggetti ai quali si doveano applicare.
Or ecco terminata la esposizione di queste nostre bre¬
vissime indicazioni per riconoscere la vera porpora degli an¬
tichi: ben soddisfatti se potessimo sperare d' aver soltanto
dato un lieve eccitamento a qualche zelante cultor delle scien¬
ze, che lo invogliasse a mettere in opera le proprie cogni¬
zioni pel risorgimento di questa antica e famosa invenzione.
(1) Ostreum.
(2) Pomponio Mela (lib. III. cap. 11.) asserisce che i lidi dei Ni¬
griti e dei Getuli abbondavano di porpore e di murici efficacissimi a
tingere; e le cose intinte da loro erano in ogni parte famose.
Vedi Gesner. Aquatil. Tigur. Froschoverus. p. 315.
(4) Tali scabrose ineguaglianze sono prodotte dagli anemoni (actinde),
i quali attaccati al guscio della conchiglia, quando è tenero, quasi in¬
corporati ne succhiano il fiore; e questa è la ragione per cui la conchi¬
glia è internamente leggera. Radendo il guscio intorno col ferro si feri¬
scon gli anemoni, i quali gettano il succo purpureo, ciò che quadra col¬
la descrizione di Vitruvio, il quale insegna ai pittori, che tagliando al¬
l'intorno col ferro la conchiglia vi goccia dalle ferite a guisa di la¬
grima la sanie purpurea. Alcuni naturalisti (fra' quali l' ab. Berini) die¬
tro tale osservazione credettero che da questi anemoni solamente traessero
gli antichi il color della porpora.