Full text: Lib. VII (7)

PREFAZIONE 
Talete, Democrito, Anassagora, Senofane ed altri 
fisici intorno alla natura delle cose hanno pensa¬ 
to, né con quali prescrizioni Socrate, Platone, 
Aristotele, Zenone, Epicuro ed altri filosofi aves 
sero regolato la umana vita; nè di Creso, di Ales¬ 
sandro, di Dario e di altri re ci sarebbero note 
le gesta, e le cagioni che le fecero nascere, se i 
nostri maggiori non avessero raccolto i precetti e 
trasmessi per mezzo di commentarj alla memoria 
universale della posterità. 
2. Perciò, siccome questi debbono essere rin¬ 
graziati, cosi sono da vituperarsi coloro, che fu¬ 
rando gli scritti altrui gli vanno proclamando per 
suoi: e quelli, che invece di valersi dei pensieri 
proprj degli scrittori per invidioso carattere si van¬ 
tano di violarli, non solamente debbono essere ri¬ 
provati, ma, pel loro emplo costume di vita, pu¬ 
niti. Le quali cose è noto essere state dagli anti¬ 
chi castigate severamente : onde io non reputo 
fuor d'argomento il qui riferire l'esito di alcuno 
dei loro giudizj nel modo che a me è stato nar¬ 
rato. 
3. Mentre i re Attalici (1), indotti dalle de¬ 
perchè ed il come erano state condotte a termine dai mede¬ 
simi, nella qual cosa appunto consiste la ragion di stato o 
la politica. 
(1) Galeno nel suo primo commentario al libro d'Ippo¬ 
crate sulla natura umana scrive, che fra i re d'Alessandria 
e quelli di Pergamo vi regnava una forte gara sull' acquisto 
di libri antichi. Fin a quel tempo non si aveva veduto al¬ 
cun libro apocriso; ma gli uommi avidi di danaro, incitati 
dai premj che si proponevano a quelli che avessero offerto
	        
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