GIUNTA III,
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chità, come le pietre persepolitane ed egiziane; lo si cono¬
sceva ed adoperava prima del diamante, che sembra essere
stato portato in Occidente sotto Tolommeo Evergete da Eu
dossio di Cizico.
Vi erano poi, oltre a questo, diversi altri azzurri, cioè;
il ceruleo, ch' era una sabbia tinta col succo di certe erbe,
che si aveva dall' Egitto, dalla Scizia e da Cipro, e poscia
anche da alcune fabbriche introdotte in Ispagna ed a Poz¬
zuoli ; il suo prezzo era di sei danari alla libbra; l' azzur¬
ro vestorio, ch' era la parte più sottile dell' egiziano, costa¬
va quaranta denari; il coelon o azzurro celeste, che si fab¬
bricava a Pozzuoli; il lomentum o cenere d' azzurro, il cui
colore era un turchino chiarissimo, e si pagava dieci dana¬
ri; il lomentum tritura, ch' era la parte più grossolana, e
non costava che cinque assi; l' azzurro indico, che veniva
dall'Indie bello e preparato per otto danari alla libbra ; l'ar¬
menio, il quale era un color metallico come la crisocolla, e
si preparava nello stesso modo, era di un color azzurro leg.
gero, e valeva trenta sesterzj alla libbra; eravi finalmente il
falso azzurro, che si faceva tingendo la terra d' Eretria col
succo di viole secche bollite.
Erugo. Verderame è il nome che si dà in commercio ad
una preparazione di ossido di rame con l' acido acetico, la
quale molto si adopera nelle arti, e particolarmente nella
pittura e nella tintura. Il processo che ora si usa per otte-
nerlo è consimile a quello indicato succintamente da Vitru¬
vio. Si fanno cioè fermentare i racimoli di uva con la vi¬
naccia, indi si alternano a strati con lamine di rame, ove si
lasciano per qualche giorno; indi si pongono in un angolo
della cantina, e vi si sparge sopra della nuova vinaccia; al¬
lora si forma il verderame che sembra gonfiarsi alla superfi¬
cie delle lamine, dalle quali lo si raschia, e lo si pone in
sacchi di pelle, nelle quali si mette in commercio. Altri ado¬
perano l' aceto già formato, con cui aspergono le lamine di
rame (Chaptal Chim.).
Dicesi verderame anche quella ruggine verdastra che si
forma accidentalmente alla superficie dei vasi di rame espo¬
sti all' aria, e particolarmente all' umidità, la quale frammi¬
schiandosi talvolta agli alimenti che si fanno cuocere in quei
vasi li rende veleni potentissimi e mortali ; per lo che in al¬