GIUNTA 1.
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stiracchiatezza colla proposta figura; e se si dovesse ora fare
una concisa descrizione in latino di questo coperto, non si sa¬
prebbe trovare espressioni più acconce, nè più chiare di quelle
che qui adopera il nostro autore. Dopo di che si osservi, che le
parole displuviatum e deliquiae ci servono appunto nel signi¬
ficato suesposto, e ch' è il loro più naturale ; conciossiâché le¬
vate quelle profondità delle quattro converse, ove i travi ango¬
lari nei casi di prima erano nel più basso e portavano le col¬
liquiae, ovvero canali che ricevevano le acque, in questo caso
per avervi fatto il coperto a padiglione si spianano quei com¬
pluvj, ovvero converse, e si ottiene il contrario lasciando e¬
rette e sollevate le travi angolari, le quali invece di soste¬
ner come prima una serie di tegole o canali rivolti all' insu
dalla parte concava, ora li portano rivolti per la parte con¬
vessa, onde ne avviene che al compluvio s'è sostituito il dis¬
pluvio, ed a quelle che si dicevano prima colliquiae si son
sostituite le deliquiae, per esprimere appunto il loro contra¬
rio. Si conosce in fine chiaramente, perché Vitruvio abbia
detto, che le deliquiae sostengono l' arça (ossia il tetto fat
to a cono), dacchè si vede che i travi angolari, da noi Ve¬
neti chiamati centenali, presso gli architetti latini con molto
maggior proprietà ricevevano la denominazione dall' officio
che vi facevano le tegole postevi sopra, ch' era quello di ri¬
gettare, ovverò di mandar da una parte e dall' altra le pioggie.
Conviene ora esaminare le altre importanti notizie che
si traggono da questo passo ; e son quelle riguardanti il tri¬
clinio, ovvero quel luogo, nel quale gli antichi facevano i lo¬
ro pasti. La più importante però è quella, che il triclinio (il
quale andava lungo due volte la sua larghezza, come stabi¬
lisce Vitruvio nel capo seguente) era collocato nel posto
HIML; e ciò che vale per una parte valga anche per l'al¬
tra. Diffatti dicendo il testo, che i compluvii eretti non osta¬
no piu al lume dei triclinj, vuol significare, che invece di
porre fra Be D il colmo d'un frontone, che avrebbe ingom¬
brato il muro laterale, essendosi fatto il coperto a padiglio¬
ne, si apre sopra la parete HI una finestra, ch'è quella nel¬
lo spaccato segnata G. Ora, se si conceda che questo sia ve¬
ramente il lume da Vitruvio indicato, non si avrà dubbio
che il triclinio, se da quello dovea ricever la luce, dovess'es¬