Full text: Lib. VI (6)

GIUNTA 1. 
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stiracchiatezza colla proposta figura; e se si dovesse ora fare 
una concisa descrizione in latino di questo coperto, non si sa¬ 
prebbe trovare espressioni più acconce, nè più chiare di quelle 
che qui adopera il nostro autore. Dopo di che si osservi, che le 
parole displuviatum e deliquiae ci servono appunto nel signi¬ 
ficato suesposto, e ch' è il loro più naturale ; conciossiâché le¬ 
vate quelle profondità delle quattro converse, ove i travi ango¬ 
lari nei casi di prima erano nel più basso e portavano le col¬ 
liquiae, ovvero canali che ricevevano le acque, in questo caso 
per avervi fatto il coperto a padiglione si spianano quei com¬ 
pluvj, ovvero converse, e si ottiene il contrario lasciando e¬ 
rette e sollevate le travi angolari, le quali invece di soste¬ 
ner come prima una serie di tegole o canali rivolti all' insu 
dalla parte concava, ora li portano rivolti per la parte con¬ 
vessa, onde ne avviene che al compluvio s'è sostituito il dis¬ 
pluvio, ed a quelle che si dicevano prima colliquiae si son 
sostituite le deliquiae, per esprimere appunto il loro contra¬ 
rio. Si conosce in fine chiaramente, perché Vitruvio abbia 
detto, che le deliquiae sostengono l' arça (ossia il tetto fat 
to a cono), dacchè si vede che i travi angolari, da noi Ve¬ 
neti chiamati centenali, presso gli architetti latini con molto 
maggior proprietà ricevevano la denominazione dall' officio 
che vi facevano le tegole postevi sopra, ch' era quello di ri¬ 
gettare, ovverò di mandar da una parte e dall' altra le pioggie. 
Conviene ora esaminare le altre importanti notizie che 
si traggono da questo passo ; e son quelle riguardanti il tri¬ 
clinio, ovvero quel luogo, nel quale gli antichi facevano i lo¬ 
ro pasti. La più importante però è quella, che il triclinio (il 
quale andava lungo due volte la sua larghezza, come stabi¬ 
lisce Vitruvio nel capo seguente) era collocato nel posto 
HIML; e ciò che vale per una parte valga anche per l'al¬ 
tra. Diffatti dicendo il testo, che i compluvii eretti non osta¬ 
no piu al lume dei triclinj, vuol significare, che invece di 
porre fra Be D il colmo d'un frontone, che avrebbe ingom¬ 
brato il muro laterale, essendosi fatto il coperto a padiglio¬ 
ne, si apre sopra la parete HI una finestra, ch'è quella nel¬ 
lo spaccato segnata G. Ora, se si conceda che questo sia ve¬ 
ramente il lume da Vitruvio indicato, non si avrà dubbio 
che il triclinio, se da quello dovea ricever la luce, dovess'es¬
	        
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