LIBRO VI.
50.
CAPO IX.
Delle regole delle case rustiche, della descrizione
delle parti, e dell' uso loro.
42. rimieramente si guardino, per la salu¬
brità (1), le regioni, come fu scritto nel primo
libro della collocazion delle mura, e cosi si pian¬
tino le ville. Le loro grandezze si conformino al¬
la misura del campo, ed alla copia de frutti: le
corti (2) e l'estensioni di queste al numero dei
bestiami : e secondo la quantità delle coppie de
buoi che ivi debbon girare si compiano. Nel luo¬
go più caldo della corte si collochi la cucina:
congiunti abbia i bovili, i presepj de quali guar¬
dino il focolare (3) e la regione orientale; per¬
(1) Si osservino i nostri comenti al cap. 4. del lib. I. Pal¬
ladio su questo proposito si esprime cosi: „La salubrità del¬
„ l’aria viene indicata dai luoghi privi di concave valli, sgom¬
„bri da nebbie nel corso della notte, ed abitati da uomini
„sani, nei quali si devono osservare il color dei capegli,
„la stabile integrità della testa, l'acutezza della vista, il
„chiaro udito, e la scorrevolezza della voce ”. Veggasi la
Giunta III.
(2) Varrone dice che per le grandi possessioni abbiso¬
gnano due corti : l’una cinta da edifizj con in mezzo un la¬
go, nella quale abiti il villico; e l’altra per depositarvi lo
strame ed i concimi, che sarà cinta dalle stalle e dagli ovili.
(5) Il testo ad focum. Il Perrault riferito dallo Stratico
spiega cammino, il quale esisteva senza dubbio nelle cucine
degli antichi. Molti però dubitano che vi fossero cammini
nei conclavj e nelle camere. Ma se ben si esaminano gli scrit¬
tori, la loro esistenza sarà fuori di dubbio. Lo affermano Sve¬
tonio, Orazio, Cicercne, e lo stesso Vitruvio nel cap. 3. del