Full text: Lib. VI (6)

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CAPO III. 
Dei Cavedj. 
20. L cavedj (1) si distinguono in cinque ge¬ 
neri, i quali, giusta le loro figure, sono denomi¬ 
(1) Noi qui riporteremo ciò che notò lo Stratico relati¬ 
vamente alle parti delle case romane indicate in questo e 
nel capo susseguente, perchè si abbia un'idea del come pen¬ 
sarono i commentatori fino a lui. Nella Giunta I. poi espor¬ 
remo di qual maniera interpretò quei medesimi capitoli Giu¬ 
seppe Riva Vicentino, il quale nella sua operetta pubblica¬ 
ta l’anno 1828 fece conoscere con qual criterio e con qual 
amore si pose ad istudiare il nostro classico nella parte de¬ 
gli edifizj privati. 
Discordano gl' interpreti, dice lo Stratico, nello spiegare 
1 varj generi di cavedj descritti da Vitruvio in questo capo; 
e la prima difficoltà sta nella voce interpensiva. Il Perrault 
segue l' opinione del Filandro, considerandoli siccome fulcri 
alle travi, sulle quali appoggiano gli stillicidj, che trascorro¬ 
no inclinati dagli angoli delle pareti alle travi angolari dei 
tetti, rinforzando queste allorchè sporgono dal muro. Le 
colliquie poi vengono considerate siccome un canale lungo 
il tetto, ove due parti del tetto medesimo si uniscono ad an¬ 
golo. Quindi il cavedio toscano essere un luogo chiuso da 
quattro lati, nella cui area di mezzo, cioè nel compluvio, 
raccogliesi l' acqua che scorre parimente da quattro tetti, 1 
quali sporgono dai muri, e sono sostenuti da quei fulcri in¬ 
clinati. Il cavedio diventa corintio, se ai fulcri, detti inter¬ 
penstoi, si sostituiscano colonne in numero proporzionato al¬ 
la lunghezza dei lati dello stesso cavedio. Prende il nome di 
tetrastilo, se quelle colonne sono quattro soltanto, e colloca¬ 
te ai quattro angoli del cavedio. Dicesi displuviato, se i tetti 
non sporgono dai muri, ma terminando alla estremità di que¬ 
sti mandino l'acqua nei canali, che sono scavati nella gros¬ 
sezza dei muri, dai quali scorra lungo tubi perpendicolari 
collocati entro i muri stessi. Finalmente cambiasi in testudi¬ 
nato allorquando il portico, che viene formato dalle colonne 
sostenenti il tetto che sporge dal muro, sia fatto a volta, 
sicche il piano superiore risulti solido e stabile, e sopra di
	        
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