CAPO 11
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pariscono i veri effetti alla vista; ma spesso nel
giudicare di quelli la mente s' inganna. Cosi an¬
co nelle scene dipinte si vedono gli sporti delle
colonne, gli aggetti dei modiglioni, e le figure
delle favole (1) prominenti, quantunque la tavola
sia senza dubbio piana a livello: similmente i re¬
mi delle navi, benchè sieno sott' acqua diritti, al¬
l'occhio sembrano infranti; e quando toccano di¬
stesi la superficie dell' acqua, appariscono, come
sono, diritti. Ed è, perchè quando sono immersi
nell acqua, stante la trasparenza della natura di
questa, rimandano alla superficie le immagini na¬
tanti, che fluiscono dai loro corpi, e queste ivi
pel loro movimento rappresentano agli occhi in¬
franto l'aspetto de' remi (2).
18. Che noi poi vediamo cosi, o per impul¬
so dei simulacri, o per le effusioni dei raggi de¬
gli occhi (come vogliono i fisici), sia per l'una,
sia per l'altra ragione, si comprende che i giu¬
dizj sulle apparenze degli occhi sono fallaci (3).
Se adunque alcune cose vere pajono false, ed al¬
cune altre si reputano dagli occhi diverse da quel
(1) Il testo figurae signorum. Per quel signorum devonsi
intendere le immagini dei soggetti favolosi.
(2) Questo è precisamente il senso del testo presentato colle
stesse espressioni dell'autore, e cosi si dovea fare quando
non si voleva far parlare Vitruvio con quelle cognizioni fi¬
siche che sono figlie dell'osservazione e dell'esperienza del¬
le età moderne, come ha inteso di fare l'Orsini; ciò che in¬
vece potea far meglio con una nota.
(3) Galiani. Che la vista degli occhi alle volte s' ingan¬
na. Barbaro. Che lo aspetto abbia fallace il giudizio degli
occhi.