CAPO II.
Delle proporzioni e delle misure
degli edifizj privati.
16. Nulla deve stare a cuore dell'architet¬
to (1) quanto che le misure degli edifizi serbino
esattamente le proporzioni con ogni singola par
(1) Questo periodo è figlio di quanto disse nel lib. I.
cap. Il. riguardo alla simmetria, la quale deriva da una mi¬
sura comune, e consiste nell' esatta proporzione delle parti
rispetto alla natura del tutto. La qual esattezza però non si
deve riguardare siccome matematica, restando all' ingegno
dell'architetto il fare quelle modificazioni che si richieggono
dalla natura del luogo e dall'uso. Ciò che espone il nostro
autore in questo capitolo non abbisogna di alcun commento,
e per essere da sè stesso chiaro, e perchè questa dottrina
viène sovente ripetuta; di tanta importanza è che l'Inge¬
gnere abbia ingegno per esercitare la sua professione; poi¬
ché non vi esistono, soggiunge lo Stratico, regole certe e de¬
terminate, ma vi si esige una certa forza di mente afsine di
trovar quei rapporti, per mezzo dei quali, senza recar no¬
cumento alla simmetria ed alla euritmia, si possa servire al¬
la comodità anche nelle più difficili circostanze. Ciò dices
comunemente partito, pel quale spicca l'ingegno dell'archi¬
tetto nel difficile complesso delle simmetrie; come sarebbe
quando da una figura irregolare del piano, o dalla posizio¬
ne vi apparisca qualche difetto, il far si che non solo quel
difetto si eviti, ma che inoltre dal medesimo ne risulti una
qualche utilità: Palladio ce ne offre non pochi esempi. Ne
abblamo uno recente nella fabbrica di Pedrocchi in Padoya
architettata dal Jappelli, la quale, benchè abbia la pianta
di figura mostruosa, presenta nella disposizione una tale
régolarità di parti, che tu la diresti eretta sopra un' area
spaziosissima. E bisogna por mente che rade volte è l' ar¬
chitetto in assoluta libertà, ma che questa viene circoscritta
o dalla pianta, o dalla posizione, o dall'obbligo di conser¬
vare alcune parti di vecchj edifizj, o da mille altre condi¬
Zioni; per la qual cosa è doveroso per giudicare dell'inge¬