Full text: Lib. VI (6)

GIUNTA III. 
121 
Noi già dicemmo che le case da erigersi nelle campagne 
per delizia non devono essere sottoposte a regole diverse da 
quelle stabilite per le case di città ; e solo si deve avvertire 
che il lusso sia più moderato, onde non faccia un troppo 
forte contrasto con la semplicità della natura; poichè la cam¬ 
pagna somministra tante delizie, che gli edifizj da erigersi 
per questo medesimo fine, non debbono essere l' oggetto 
principale, ma bensi un accessorio, ed un mezzo per goder¬ 
le. Le leggi dunque della convenienza, come accenna il Mi¬ 
lizia, devono essere rigorosamente osservate, ma vi deve bril¬ 
lare la leggiadria delle forme, e quel certo che di leggero 
proprio della campagna. E giusto poi l' osservare, che que¬ 
sti non devono costruirsi nell' interno dei paesi e dei villag¬ 
gi, ma o poco lontano dalla città per andarvi facilmente a 
ricrearsi dalle cure cittadinesche, od in qualche lontananza 
dove si vada per villeggiare, che si hanno da evitare i siti 
troppo remoti per non esporsi alla malinconia, e per non 
avere difficoltà nel fare le provvigioni; e che fa d'uopo pre¬ 
scegliere la vicinanza dell'abitato, e di altri casini consimili, 
lungi però da quelli di una condizione troppo superiore. Ma 
la bellezza, il vero piacere, l'unico scopo delle case di de¬ 
lizia dev' essere un giardino, sulla costruzione dei quali par¬ 
leremo quanto per noi si potrà meglio. 
Non tratteremo già dei medesimi nella massima estensio¬ 
ne del termine, nè li andremo dividendo e suddividendo in 
giardini fruttiferi, verzieri, orti, giardini a legumi, a fiori, 
botanici, in possessioni adorne, in parchi, in foreste, nè sta¬ 
biliremo i caratteri pastorali, pittorici, romantici, poetici, no¬ 
bili, rustici, deliziosi, maestosi, terribili, maravigliosi, né no¬ 
teremo tante altre distinzioni introdotte dalla fantasia della 
maggior parte degli autori oltramontani che trattarono di 
questo soggetto, fra i quali si possono contare Lenôtre, De¬ 
lille, Watelet, Whately, Morel, Orazio Walpole, Gabriele 
Thouin, ed altri, non ommettendo l'architetto inglese Cham¬ 
bers, che al dire di Boitard, prova fino a qual punto può con¬ 
durci un'immaginazione disordinata. Ci atterremo invece a quelli 
che si dicono comunemente e con termine generico giardini di 
delizia fatti per sollevare il nostro spirito, e nei quali tutto e 
arte, senza che nulla vi apparisca fuorchè la schietta natura.
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.

powered by Goobi viewer