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GIUNTA VI.
Delle palestre.
Siccome gli edifizj che si chiamano palestre appartene¬
vano puramente ai Greci, come avverte il nostro autore,
e siccome il Canina nel capitolo VIII. della parte Greça del¬
la sua opera intitolata L'Architettura dei principali popoli
antichi considerata nei monumenti, ne ragiona çon molto
proposito, facendo un giudizioso comento al capitolo vitru¬
viano; cosi noi crediamo di riportare quasi per intero quan¬
to scrisse quel romano architetto, servendoci delle medesime
figure da lui delineate.
Non pare, dic'egli, che l'intiero edifizio destinato all' i¬
struzione della gioventu, ed all' esercizio degli atleti, venisse
da tutti gli scrittori nominato palestra, come fece Vitruvio;
ma clie con questo nome volessero indicare soltanto il luo¬
go, nel quale si eseguiva la lotta, e che l'intero edifizio si
chiamasse Ginnasio ; la qual cosa viene comprovata dalla
descrizione che Pausania fa dei ginnasj degli Elei, nei quali
sono collocate le palestre. Quindi noi riterremo che la pale¬
stra di Vitruvio sia la stessa cosa che il ginnasio di Pau¬
sania.
Nei tempi più antichi non erapo forse riuniti in un so¬
lo edifizio tutti i locali destinati alle varie specie di eserci¬
z), e questa riunione avvenne probabilmente quando i Gre¬
ci giunti al massimo del potere riguardarono i ginnasi sic¬
come le loro fabbriche principali, perché in esse i filosofi
dettavano le loro lezioni, in esse i giovani e gli atleti si e¬
sercitavano nei diversi giuochi tendenti ad aumentare la lo¬
ro fisica robustezza, e finalmente in esse si conservava me¬
moria onorevole non solo di quegli uomini che nelle scien¬
ze e nei giuochi si rendevano celebri, ma ad un tempo di
ogni fasto nazionale.