Full text: Lib. IV (4)

GIUNTA V. 
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le basi, le cornici e le altre minori sculture si vedono collo¬ 
cate cosi alla rinfusa, senza regola o distinzione di ordini, 
a seconda soltanto del bisogno occorrente. E se talvolta er a 
mestieri fra quelle decorazioni di aggiungerne alcuna nuova 
per supplire alla mancanza delle antiche, quelle si cono¬ 
scono tosto per la rozzezza del loro lavoro, ovvero per cer¬ 
ta maniera di scolpire od a semplici tratti od in bassissimo 
rilievo, la quale fu propria maggiormente di quella età che 
di qualunque altra. 
6.° Con l'esempio di S. Michiele in Lucca è palese, che 
verso la metà dell'ottavo secolo l'architettura italiana dei 
secoli di mezzo, quale si praticava dai Longobardi, cominciò 
a volgersi alcun poco verso lo stile degli orientali, portato 
allora nuovamente dagli Arabi in Occidente, dal quale ebbe 
origine quella prima foggia antica del gotico, che, regnando 
Carlo Magno, principiò a diffondersi lentamente non meno 
in Italia che nelle altre parti dell'Europa. 
7.° Dopo la metà del secolo decimo lo stile orientale o 
bizantino, presentandosi un'altra volta all'Italia, principal- 
mente per la via del mare Adriatico, subentrò fra noi alla 
romana architettura dei secoli antecedenti, rimasta in quel 
torno quasi senza esercizio; e di qui propagandosi rapida¬ 
mente per tutte le contrade d' oltremonti, diè principio ad 
una seconda maniera del gotico anteriore, già assai più lon¬ 
tano che non la prima dallo stile greco o romano antico ; 
sulla norma del quale, nel corso dell' undecimo e del duo¬ 
decimo secolo, furono poi innalzate le chiese di Pavia e le 
altre somiglianti a quelle, che sono comunemente riputate 
opere dei secoli dei Longobardi. 
8.° Gli edifizj italiani dei secoli di mezzo, ma particolar¬ 
mente quelli del tempo dei Longobardi, si distinguono per 
solidità di costruzione, e spesso ancora per certa loro magni¬ 
ficenza prodotta dall'uso costante delle colonne; ma questi 
pregi sono sempre accompagnati dall'ignoranza, e dalla con¬ 
fusione degli ordini antichi, e da un' estrema povertà di o¬ 
gni maniera di decorazione che sia opera contemporanea 
della pittura, della scultura ovvero del mosaico. 
9.° A prova di tutto ciò si descrissero alcuni edifizj ita¬ 
liani, i quali per documenti irrefragabili è noto essere stati 
VITRUVIO, Lib. Iv. 
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