124
GIUNTA IV.
Dei tempj toscani.
oscana è bella parte d'Italia, ove prime fiorirono le
arti e le scienze, e d'onde appresero sapere, costumi e riti
gli stessi dominatori del mondo, i Romani, e che alla brama
di dominio, da cui erano questi martoriati, deve forse la syen¬
tura di non aver raggiunto quell'apice, su cui posò altera la
Grecia, benchè prove chiare avesse date di bello incammina¬
mento, e lo attestino i suoi vasi cotanto famosi. Colà pure
l' architettura dispiegò le sue forme, ma si rimase qual bella
donna di contado, che il suo portamento semplice, robusto
e contegnoso non vela con magnifiche vesti, nè lo oscura col¬
lo splendore delle gemme. Tuttavia la maniera di edificare,
che in quel paese si usava, meritò seggio fra le belle manie¬
re, e fu modello, che i posteri presero ad imitare, ed ebbe
vanto di essere prescelta alle sue consorelle, per testificare la
possanza degl' imperatori nelle celebrate colonne di Trajano
e di Antonino, e dalla sua patria fu nominata toscana. E su
questa ora alquanto ci tratterremo.
Ma se bene si osserva, potrà veramente la toscana dirsi
una maniera particolare, la quale abbia leggi proprie, e che
sia per conseguenza suscettibile di essere modificata, senza
ch essa cangi carattere? Sentiamone l'Ortiz. „Erronea è la
„credenza di taluni, che supposero aver qui Vitruvio espo¬
„ste le proporzioni di un ordine architettonico, chiamato to¬
„scano, perchè egli assegna soltanto quelle che dagli anti¬
„chissimi popoli di Toscana si praticavano. Gli Etruschi
„provennero dalla Grecia in tempi oltremodo rimoti, ed an¬
„teriori all' invenzione dei tre ordini greci, come abbiamo
„da Erodoto, Strabone, Dionigi di Alicarnasso, Tacito, Pa¬
„tercolo, Plinio ed altri. E si può supporre che al tempo di