Full text: Lib. IV (4)

GIUNTA 1. 
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dar la preferénza a questo dorico in quello del Partenone? 
E perchè quest' esempio lo vincerä anche sui precetti del 
nostro Vitruvio? Perchè la sveltezza non è carattere proprio 
del dorico ; questo deve spirare soltanto robustezza, e rasso¬ 
migliarsi ad un atleta, che fa pompa di forti e ben pronun¬ 
ziati muscoli, anzichè di membri sottili e ben tondeggiati. 
Non è già che le modificazioni non possano avere un buon 
uso quando sieno fatte con giusto criterio, ma queste var¬ 
ranno pel caso particolare, ed invece per istabilire una leg¬ 
ge si dovrà sempre risalire alla naturale significazione della 
cosa; quindi saranno belli i dorici ingentiliti dai Romani, ma 
sorprenderanno ed inviteranno all' imitazione quelli di Te¬ 
seo e del Partenone. 
Dovrebbesi da ciò conchiudere, che vano fosse ogni pre¬ 
cetto ed ogni esemplo, che da questi due si allontani, quan¬ 
do si voglia costruire alla maniera dei dorici; nè saremmo 
lontani dal fare questa conclusione, quando però si richiami 
quanto dicemmo in altro luogo, cioè che non vuolsi inten¬ 
dere un' imitazione servile, né che da quei monumenti si 
debbano trarre l' esatte dimensioni, ma bensi il complesso 
delle proporzioni, e studiare quell' insieme che produce una 
si aggradevole armonia ed una cosi sorprendente maestà 
Tuttavolta non neghiamo che si possa cogliere qualche altro 
accordo di rapporti, da cui risulti una bella, ragionata ed 
ammirabile produzione, benchè in parte diversa da quelle 
meravigliose della Grecia; e ciò fece appunto Giacomo Baroz¬ 
zi da Vignola, componendo il suo dorico, che acquistò il so¬ 
prannome di ricco, e che viene riputato siccome il vero mo¬ 
dello di perfezione (1). Ma tutti si accordano nell' inviare 
cui possono con sommo loro vantaggio profittare quei giovani artisti, che 
all' accurato e commendabile studio delle antichità uniscono un esattissi¬ 
mo raziocinio. 
(1) Il Ginesi, da cui traemmo i modini che si veggono nella fig. 2. 
della Tav. XI., fa le seguenti osservazioni sul dorico del Vignola. La 
cornice è un composto di parti ricavate da diversi rispettabili frammen¬ 
ti d’antichità, ed ha tutto il pregio di un' opera in tal genere singolare, 
che in sè riunisce il semplice ed il ricco. Come imitazione del teatro di 
Marcello ha tutta la bellezza di quel monumento, spogliata dei piccoli di¬ 
fetti che in esso trovansi. Valenti artisti assicurano riuscire egregiamente in 
pratica siffatta composizione Il fregio non ha sensibili differenze da quel¬
	        
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