Full text: Vitruvius: Dell' architettura di Marco Vitruvio Pollione libri dieci

CAPO IX. 
minati Autori, ed anche da altri: siccome sarebbe Tovdpxa, il Gonarca, 
Evgovares, l'Engonato, ed A'vrißôoco,, l'Antiboreo. Molti altri hanno lasciato, 
scritto il modo di fare, fra le altre specie, i Pensili da viaggio ; dai 
libri de quali Autori può ciascuno comprenderne le teorie, purché sappia 
formare l'Analemma. Da’ medesimi scrittori sono state pur anche ritro¬ 
vate le regole, ed il meccanismo di quegli orologi che si muovono col¬ 
l'acqua ; ed il primo a ritrovarli fu Ctesibio Alessandrino, il quale sece 
ancora delle scoperte sulla forza naturale dell'aria, e sulle altre cose pneu¬ 
matiche (: ed è ben degno da sapersi dagli studiosi come furono tai 
cose ritrovate. 
Ctesibio ebbe i suoi natali in Alessandria da un padre barbiere : a¬ 
veva egli sortito un talento per cui distinguevasi sopra gli altri; e per le 
cose che per diletto ei faceva con rara eccellenza, ebbe nome di , 
dilettante di cose artifiziose. Imperocchè avendo voluto nella bottega di 
suo padre appendere uno specchio in modo che, per calarlo o alzarlo, lo 
tirasse una cordicella nascosta con un peso, cosi egli ordinò il meccanismo. 
Attaccò sotto il trave un canale di legno, e vi pose le sue girelle: fece 
passar poi una cordicella pel canale, calandola all'estremità in angolo, e 
la quale, attaccatavi una palla di piombo, passasse dentro de' tubi colla 
cordicella; cosicchè il peso scorrendo con velocità per lo stretto de'tubi, 
comprimesse l' aria ivi racchiusa, la quale, espulsa fuori a forza, pro¬ 
duceva coll espansione un suono distintamente inteso. Per lo che avendo 
Ctesibio osservato che dalla compressione e dalla espulsione dell' aria 
si cagionavano de' venti e de’ suoni , fondatosi egli su questi principj, 
fu il primo a formare le macchine idrauliche, e parimente i giuochi 
d' acqua, gli automati, le macchine da tiro col moto dritto e circolare, 
e molte specie di cose atte a dar diletto; fra le quali inventò ancora de¬ 
gli orologi che si muovono per forza d' acqua (2). 
Per lo che primamente formò un buco in un pezzo d'oro, oppure 
in gemma trapanata, poichè codeste materie non si logorano collo scor¬ 
rervi dell' acqua, nè attraggono lordure, per cui si otturino. L'acqua, 
che dentro tal buco scorre egualmente, fa sollevare un bacino posto a 
rovescio, il quale dagli artefici chiamasi Sovero, ovvero Rotella, in cui 
va adattata una riga, ed alcune ruote con denti perfettamente eguali, 
cosicchè i denti di una incastrandosi in quelli d' altra ruota, e l' un 
dente spingendo l’ altro, fanno le ruote i loro giri con moto regolare. 
Alla stessa maniera vi hanno altre righe, ed altre ruote dentate, le quali, 
compiuto che abbiano un tal determinato giro, vengono obbligate à pro¬ 
Ila Meccanica. 
onda clas 
nella 
(1) La voce pneumaticum deriva dal greco rvu 
riamente in n 
a, che pi 
offio, A 
a 
VII. cap. 60. 
nel Lib. X. cap. 1. Epigr. 31;
	        
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