Full text: Vitruvius: Dell' architettura di Marco Vitruvio Pollione libri dieci

CAPO III. 
Che se invece vi fosse distesa una sola crosta di arricciato d' arena, ed 
una d'intonaco di polvere di marmo, siffatto impasto, per la sua sottigliezza 
e scarsa forza, con facilità si romperà, nè lucidi riuscir potranno i pulimenti 
In quella guisa appunto che uno specchio formato di sottil lamina d'ar¬ 
gento rimanda l’immagine languida e dubbia; cosi all' opposto un altro 
che lo sia di piastra soda, perchè può ricevere a tutta perfezione il puli¬ 
mento, riflette ne' riguardanti pronunciate e vere le immagini. Lo stesso 
accade ne’ pulimenti, i quali, se fatti siano di materie assai scarse non 
solo screpolano, ma eziandio in breve spariscono: al contrario quelli che 
al fondo sono molto bene incrostati, e d' arena e di marmo çon tutta 
fermezza, ancorché spesse fiate puliscansi, non solo mantengono la loro 
splendidezza, ma anche trasmettono a'riguardanti, come in ispecchio, le 
immagini in essi dipinte. 
Ma gli stuccatori Greci non appagansi di formare i loro lavori stabili 
col solo uso di queste regole : essi da quantità d' uomini fanno con 
manovelle di legno pestare nel mortajo la calcina mescolata insieme col¬ 
l' arena, e non se ne servono se non quando sia stata in tal modo con 
assai fatica intrisa. Quindi è, che taluni, tagliando da vecchie pareti de 
pezzi di codeste incrostature, se ne servono a guisa di lastre () per or¬ 
narne le pareti, ponendole dentro gl' intonachi fatti di nuovo, e com¬ 
partendoli in varie maniere in fondo a’ riquadri a foggia di specchi in¬ 
corniciati. 
Se poi si dovranno fare intonachi sopra muri intelajati (2), ne' quali 
per necessità debbano risultar fessure, pel motivo che si costruiscono su 
legni, taluni in piedi, ed altri per traverso (i quali, imbiutandosi con 
fango, bisogna che attraggano a sè tutta l' umidità, e nel seccare, assot¬ 
tigliandosi, producono delle fenditure nell' intonaco), perché ciò non 
avvenga si osserverà la seguente regola. Quando i legnami di codeste pa¬ 
reti siano imbrattati di loto, allora vi s’ inchiodino con chiodi mu¬ 
scarj 63) le canne, non però interrotte, ma l’ una accanto all' altra, e sopra 
vi si stenda per la seconda volta il loto : che se codeste prime canne 
siano state inchiodate a’ legni per traverso, sopra di esse se ne inchio¬ 
dino delle altre a’ legni per diritto. Dappoi, come si è detto, vi si stenda 
sopra l’ arricciato, l’ intonaco di marmo, e qualunque altra incrostatura. 
Ed in codesta maniera pel duplicato, ed ovunque fitto suolo di canne 
ja parlato altrove 
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p. 8, fac. 
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