CAPO I. 
Allo scoperto poi, debbonsi fare i pavimenti, più che altrove, colla mas¬ 
sima bontà ; perché i legnami de' palchi, che per l'umido si gonfiano, 
e che asciuttandosi calano e si curvano in giù, col loro muoversi cagio¬ 
nano molti difetti ne' pavimenti : oltraccio, il gelo e le brine non li la¬ 
sciano durare molto tempo in buono stato ; onde se vogliansi senza di¬ 
fetti, debbono in questa maniera eseguirsi (). Fatto che sia il tavolato del 
palco, se ne stenda un altro sopra a traverso, ben inchiodato, perché 
abbian cosi doppia copertura i travi. Indi si mescoli con una parte di 
cocci pesti due parti di calcina, essendo il terrazzo nuovo; si che, fat¬ 
tane poi la mistione coll' arena nel mortajo, vengano a corrispondere à 
cinque porzioni. Fattosi cosi il primo strato vi si getti sopra tanto smalto, 
che, battuto e perfezionato che sia, non abbia minor grossezza di un 
piede ; ed allora si cuopra con l'anima, come si è detto di sopra. Si 
farà dappoi il pavimento di tasselli tagliati della grandezza di due dita l'uno 
all' incirca, in modo che abbia la pendenza di due dita 2) per ogni dieci 
piedi ; che se verrà cosi ben regolato, e levigato a dovere, sara scevro 
da qualsiasi difetto. Affinché poi la calcina che è fra le commessure non 
patisca pel gelo,' in ciaschedun anno, all' avvicinarsi dell'inverno, si sazil 
çon feccia d' olio, e cosi non vi potrà nuocere nè il gelo nè le brine. 
E quando mai si stimasse necessaria anco maggior diligenza, si cuopra 
lo smalto con un suolo di tegole piatte di due piedi, e commesse con 
calce, le quali abbiano in tutte le fronti delle commessure canaletti 
incavati, larghi un dito, e, commessi che siano, si riemplano di cal¬ 
cina viva impastata con olio ; ed indurita che siasi questa materia si 
strofineranno: cosi questa calcina attaccata a' canaletti, coll' indurirsi non 
lascerà mai penetrare né acqua, nè altro, per le commessure. Fatto che 
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