CAPO VII.
della colonna (); ed il fregio, e le altre parti che vi si sovrappongono, deb¬
bono essere di quella grandezza di cui sonosi date le proporzioni nel
terzo Libro.
Se poi il Tempio dovrà essere perittero, si alzino dal piano due gradi,
ed il basamento : indi si situi la parete della cella, discosta dal basa¬
mento una quinta parte all'incirca di tutta la larghezza del tempio, e
nel mezzo si lasci il vano per l'ingresso. Il diametro della cella, non
comprèse le pareti che girano attorno, sia quanto è alta la colonna da
sopra il basamento. Le colonne intorno intorno alla cella si distribui¬
scano colle solite proporzioni e simmetrie. Nel mezzo si deve porre il
coperto con questa proporzione : cioè che la cupola s' innalzi tanto
quanto è il semidiametro di tutta l’opera, eccetto il fore, ossia la pi¬
ramide. Il fiore poi abbia tale altezza, non compresa la piramide, quanto
quella del capitello che è sopra la colonna. Tutte le altre parti, come
sembra che si debbano fare, abbiano le proporzioni e simmetrie sic¬
come di sopra si è detto.
Si fanno parimente altre specie di Templi, che, sebbene ordinati colle
medesime simmetrie, partecipano cionnondimeno delle distribuzioni di qual¬
che altra specie; siccome è il Tempio di Castore nel Circo Flaminio (2).
e quello di Ve-Giove fra i due boschi. Cosi è anche più grazioso quello
di Diana Dea de’ boschi, per quell’aggiunta che avvi di alcune colonne
à destra ed a sinistra ne' fianchi del pronao. I primi templi che s' in¬
nalzarono di codesta specie furono, quello di Castore nel Circo, quello
di Minerva nella rocca d'Atene 9, e quello di Pallade in Sunio nel¬
l'Attica (4. Le proporzioni di codesti templi sono però le medesime, e
non ve ne ha altre diverse ; imperocché le lunghezze delle celle sono
il doppio delle larghezze, e nelle loro dimensioni vi ha egualmente ar¬
monia; e quelle simmetrie che sogliono esservi nelle facciate, sono tra¬
sportate a proporzione anco nei fianchi.
Alcuni, prendendo la distribuzione delle colonne delle specie Toscane,
l'adattano anche alle opere d' ordine Corintio e Jonico ; imperocché
ove nel pronao sporgono in fuori le ante, in luogo di esse collocano due
colonne, che per un tratto di sito rimangono lungi dalla parete della
cella, e cosi risultano le opere Toscane mescolate colla maniera Greca¬
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Trattati di Architettura.