Full text: Vitruvius: Dell' architettura di Marco Vitruvio Pollione libri dieci

CAPO I. 
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di lavorare in marmo, era dagli Ateniesi chiamato Catathecnos (), trovatosi 
a passare presso quel monumento, ed avendo considerato quel cestello, e 
la tenerezza delle foglie che vi cresceano intorno, si compiacque del¬ 
l'idea e della novità di una tal forma, e secondo questo modello fece le 
colonne presso i Corintii , ne determinò le proporzioni, e di tal modo 
stabili le vere regole per un perfetto ordine Corintio. 
La proporzione poi del capitello Corintio è questa : cioè che, quanto 
sarà la grossezza al basso della colonna (2), tanta sia l'altezza del capitello 
coll' abaco (3). La larghezza dell' abaco poi sia tale, che la diagonale da an¬ 
golo ad angolo sia pari a due altezze; e cosi le quattro fronti dell' abaco 
verranno di giusta ed eguale misura. Codeste fronti debbono essere in¬ 
curvate addentro da angolo ad angolo per un nono della larghezza (4). 
La grossezza da basso del capitello sia eguale alla grossezza superiore 
della colonna, senza però la lista del sommo scapo ed il tondino. La 
grossezza dell’ abaco sia il settimo dell' altezza del capitello. Quel che ri¬ 
mane al di sotto dell' abaco dividasi in tre parti: la prima diasi alle fo¬ 
glie da basso: quella di mezzo alle seconde foglie; e la terza ai gambi, 
da' quali nascono le foglie che aggettano, estendendosi verso l' abaco; ed 
uscendo le volute dalle foglie de gambi, si dilatino fin sotto gli angoli 
di quello. Altre volute minori vi sono, che vengono scolpite sotto a'fiori 
La grandezza poi de’ fiori, che sono quattro nel mezzo delle fronti dell' a¬ 
baco, debb’ essere per quanto è grosso l'’ abaco. Con queste proporzioni 
dunque avranno i capitelli Corintii la loro esattezza. 
Sonovi anche altre specie di capitelli, éhe si pongono sopra le mede¬ 
sime colonne, chiamati con diversi nomi : pure non possiamo asserire che 
sostanzialmente formino proporzioni diverse, ed ordine diverso di colonne; 
che anzi osserviamo che trasportati sono i loro nomi, con qualche cam¬ 
biamento, da un ordine all' altro: da' Corintii cioè, da' Jonici e da Dorici; 
e che le proporzioni de'medesimi sono state con più dilicatezza traspor¬ 
tate nelle moderne sculture (5). 
del timpano ne' frontespizj. L'avere poi faccettati 
(1) Catathecnos, significa Artefice primario. 
i quattro angoli acuti dell’ abaco sarà probabil¬ 
(2) Veggansi le figure dimostrate nella Tav. XVI 
mente stata una conseguenza dell' avere osservato 
del capitello Corintio di Vitruvio 
che quelle estremità esposte alle intemperie dei 
(3) Nelle più vantate opere di Roma antica si 
tempi non potevano conservarsi lungamente. Cosi 
riscontra il capitello Corintio di una forma più 
coll' avere dato agli angoli maggiore consistenza, ri¬ 
svelta, cioè di un sesto del diametro, oltre la mi 
ducendoli à piccole facce, si ammendò cotal difetto 
sura dataci da Vitruvio; ed anche talvolta fu por¬ 
(5) Sembra che Vitruvio qui voglia parlare di 
tato a maggiore altezza, siccome sono in Atene 
quei capitelli che, a luogo delle volute, sono fi¬ 
quelli della Lanterna di Demostene (Tav. XXII.) 
gurati con simboli allusivi ad una qualche Deita 
(4) Nulla ci dice Vitruvio dello scantonamento 
L'ordine Composito è stato praticato dai Romani 
che si fa ai quattro angoli del capitello ; e po¬ 
dopo il tempo d' Augusto. I più antichi capitelli 
trebbe darsi che rimanessero acuti, siccome rimi 
di quest' ordine, che si osservano in Roma, sond 
ransi in Atene nel tempio di Giove Olimpio, ed 
quelli dell' Arco di Tito, vale a dire assai poste¬ 
in Roma nel tempio rotondo perittero di Vesta. Le 
riori al tempo in cui visse Vitruvio. Che direbbe 
proporzione di un nono, assegnata da Vitruvio alla 
ora poi Vitruvio, se osservasse le irragionevolezze 
curvatura delle quattro fronti dell' abaco, corri 
introdotte nei capitelli , abusivamente detti alla 
sponde all' angolo da esso assegnato per l'altezza
	        
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