CAPO III.
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dei piedestalli, dovrà corrispondere anche nei membri superiori la simmetria
propria degli Architravi (): la giusta proporzione de quali è la seguente.
Se le colonne saranno per la minore altezza di piedi XII. in XV.,
'altezza dell' architrave sia per la metà della grossezza inferiore della
colonna. Se di XV. a XX., divisa l'altezza della colonna in tredici parti¬
d'una di queste sia l’altezza dell' architrave. Cosi se da XX. a XXV
piedi, si dividerà l’alteza in dodici parti e mezzo, ed una di queste
sia l'altezza dell' architrave. Se di XXV. a XXX., si divida in dodic¬
parti, ed una di queste si dà all' architrave. E cosi a proporzione del¬
l' altezza delle colonne colla stessa regola debbonsi ricavare le altezze
degli architravi (2). Imperocchè quanto più in alto la vista dee guar¬
dare, tanto più difficilmente essa penetra la densità dell'aria: onde viene
debilitata e spossata di forze per la distanza dell' altezza, e si formano
nell occhio immagini dubbiose delle misure della proporzione. Per la
qual cosa occorre sempre aggiugnere alla simmetria de membri un pro¬
porzionato supplemento : perchè, o siano codesti situati in luoghi alti,
oppure di proporzione gigantesca, debbono comparire della dovuta gran¬
dezza 6. La grossezza inferiore dell' architrave, la quale posa sopra il
capitello, sarà per quanto è la grossezza del sommo scapo (4: la gros¬
sezza sua superiore poi, per quanto è l'imo scapo 69. La cimasa dell'ar¬
chitrave dee farsi della settima parte della sua altezza, ed altrettanto ne
sia la projezione. Quel che rimane, oltre la cimasa, dividasi in dodici
(1) D. Pietro Marquez nel suo Trattato delle case
di Vitruvio, e vuole che non dalla densità dell'a¬
di citià degli antichi Romani, secondo la dottrina
ria provenga la diminuzione delle figure e delle
Vitruviana, imprende ad illustrare il testo che ri¬
forme degli oggetti veduti da lontano; ma l'impic¬
guarda gli seamilli, recando per esemplare il Colos¬
colimento risulti soltanto dal raggio visuale: poiché
seo ed altri edifizj, e conchiude intorno al presente
quanto più l’angolo è minore, tanto più lontano
testo: « che nessuna corrispondenza si ricava dall
è l'obbietto veduto. Ed in vero la quantità frappo¬
aggiunta de' piedestalli cogli architravi; poichè non
sta e la densità dell'aere possono influire sul can¬
apparisce se non se una corrispondenza di ordine,
giamento del colore effettivo dell' oggetto, ma non
in quanto che una parte succede all'altra per com¬
sulla forma o figura del corpo medesimo. Il Ga¬
pière, assembrate, un intero corpo di architettura.
liani riprende qui il Perrault, e dice: Chi non co
Se si riguardino dunque i relativi punti col teste
nosce quanto discorra meglio Vitruvio del Perrault!
presente, i risalti degli scamilli non hanno che
(4) Questa dottrina di Vitruvio conferma ciò che
fare, secondo Vitruvio, colla simmetria degli ar¬
si è dimostrato nella Tav. XIII. Fig. 1, sugli sconci
chitravi, nè degli altri membri superiori: ciascune
che provengono rastremando le colonne isolate
ha le sue proprie simmetrie da lui separatamente
soltanto nelle fronti esteriori del tempio; non mai
insegnate. Difatti dopo aver detto che, collocati
dalla penetrazione Vitruviana dettati.
i capitelli, segua nei membri superiori la simmetria
(5) S' intenda tal grossezza colla cimasa, e non
propria degli architravi; immediatamente di questi
alla sommità della terza fascia, perchè chiaramente
dà le regole, poichè essi sono i primi dei mem¬
egli dice summum; e codesta regola serve per gli
bri superiori dopo i capitelli. In séguito alle re¬
architravi che in altezza non passano'il mezzo dia¬
gole degli architravi seguono quelle de'fregi, delle
metro della colonna. E ciô ben si palesa da' capi¬
cornici, dei frontespizi e d'ogni altro membro
telli Jonici, de' quali Vitruvio poco prima ha detto
perchè chiaramente scorgesi che la dottrina di
che le loro altezze e gli abachi debbano accre¬
questo intero Capo terzo racchiude lo elevare un
scersi qualora le colonne si alzino sopra i quin¬
Tempio dalle più basse sostruzioni sino al vertice
dici piedi. E si avrà poi a dubitare, che crescendo
del trontespizio ».
gli architravi nell' altezza a proporzione delle co¬
(2) Vedi Tav. XV. Fig. 1, 2, 3 e 4.
lonne, non debba supporsi anco un aggetto mag¬
(3) Il Perrault diverge da codesta dottrina ottica
giore alle loro cimase!