CAPO IV.
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Ravenna, Aquileja, e gli altri municipj, che in
simili luoghi si trovano prossimi alle paludi, i quali
per queste ragioni hanno un' incredibile salubrità.
getto della navigazione e dell'accoglimento delle acque sta¬
gnanti per le paludi, onde colla correntia delle medesime
acque s'impediva l'esalazione dei vapori malsani, e l' aria
diveniva pura e salubre. Un canale di struttura e dimensio¬
ne veramente romana, che porta il nome di Anfora, chiama¬
to cosi fin dalla sua origine forse in senso di recipiente, fu
costrutto per mettere in comunicazione l'Ausa e il Natisone, e
per dare un ampio scolo a tutte le acque circostanti di A¬
quileja fino al mare verso sud-ovest. Presentemente il cana¬
le, in parecchi luoghi da noi misurato, ha una larghezza di
40 metri, una profondità di 14 piedi, ed una lunghezza di
sette miglia ; ed ecco una delle grandi fosse qui sopra men¬
zionate da Vitruvio. Lo Scamozzi, nel Lib. II. cap. 2. del¬
l'Architettura, citando questo luogo di Vitruvio, vuole che
per le paludi formate da questi fiumi siasi Aquileja dilun¬
gata plu di dodici miglia dalla costa del mare, e perciò ef¬
fettivamente essere que popoli di color livido e macilente, onde
pajono piuttosto morti che vivi. Su di che si è ingannato in
due maniere il valentuomo; primieramente perchè non quei
canali produssero le paludi, ma anzi essi, per l'uso che ne
fecero gli antichi abitatori, aveano fatto scomparire le primi¬
tive maree pantanose: in secondo luogo s'ingannò nel sup¬
porre Aquileja ora dilungata dodici miglia dal mare; perchè
Strabone numera di sessanta stadj (loc. cit.) tutto il corso
del Natisone da Aquileja jal mare, il quale spazio corrispon¬
de anco al presente ai sette miglia che vi sono dal porto
Morgo fino alla dirittura di Aquileja, come osserva giustamente
il ch. ab. Berini nell'Indagine sul Timavo pag. 44. Le direzio¬
ni di questi canali si possono vedere nella carta del Friuli
delineata con molta cura e diligenza dal sig. Malvolti. Quel¬
lo che è poi da considerarsi sopra tutto si è, che fin dal¬
l epoca in cui Maria Teresa, Imperatrice di gloriosa me¬
moria, avea decretata la riedificazione del porto Aquileje¬
se, questi canali furono dalla providenza di lei ristabiliti
e rimessi nell' antico lor corso. E da quel tempo la ma¬
lignità dell' aere andò a poco a poco allentandosi, e le pa¬
ludi si cangiarono in pingui e vaste campagne, e gli abita¬
tori cominciarono a libare qualche aura vitale ; ma per tri¬
ste destino della distrutta Aquileja l'idea di quella magnani¬
ma Imperatrice trasmigrò ad un prossimo lido, lasciando pe¬