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la lingua nazionale italiana: e per tratta-
re questo lavoro, anzichè scuotere la pol¬
vere del Cesariano e di altri anfibi vol¬
garizzatori, fermammo l'occhio sopra i due
più generalmente stimati, cioè il Barbaro
ed il Galiani : rispettando dell' Orsini più
il Dizionario che non la vitruviana ver-
sione. Nel primo notammo moltissima in¬
telligenza nell' architettura, ed uno spiri¬
to che vide molto addentro nei vitruvia¬
ni principj; ma siccome il testo da lui
seguito era ancora involto nella tenebro¬
sità de tempi, cosi nel volgerlo in italia¬
no trascorse il traduttore in tali, durezze
che lasciarono, se pur non accrebbero, le
antiche difficoltà; ed anco nella versione
delle cose evidenti fu egli cotanto lette¬
rale e pedestre, che mostrò di non bene
intendere il vero genio nè dell'una nè del¬
l'altra lingua. Però nel volgarizzare i ter¬
mini d'arte si valse dei loro corrispon¬
denti usati spezialmente ne' nostri vene¬
ziani dialetti: e in ciò confessiamo di a¬
ver in esso trovato qualche genere di uti¬
lità. Nel Galiani poi ponemmo più fit-
tamente il pensiero, memori di quella sen¬
VITRVVIO, Lib. 1.