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cilitâ. Ho detto ancora come si abbiano a costrui¬
re salde, e come possano divenire stabili quelle
parti, che per altro non si stimano essere tali
In quanto poi alla qualità del materiale da
adoperarvisi , questo non dipende dall' arbitrio dell
Architetto, poiche non si trova in ogni luogo tut¬
ta sorta di materiali, siccome si era detto nel li¬
bro a questo precedente, ed oltre a ció è in ba-
lia del padrone, se egli voglia fare la fabbrica co
mattoni, con sassi, oppure con pietre riquadrate.
Per lo che l' approvazione delle opere d'ogni spe¬
zie dee considerarsi in tre parti; per la pulizia
del mestiere cioe, per la magnificenza, e per la
disposizione. Allor quando si rimira un' opera compi¬
ta con magnificenza principesca, lodasi la spesa; quan¬
do con tutta pulizia, si loderá l'esattezza del bottega¬
jo. Ma se poi un'opera avrà credito per la sua bellez¬
za, e per le proporzioni, e simmetrie, allora l'onore
sará dell' Architetto. E queste cose certamente an¬
deranno con buon ordine, se esso non isdegnera
di sentire i consigli dagli artisti, ed anche dagl
idioti. In fatti egli è in potere di tutti gli uo¬
mini non che degli Architetti il conoscere quel
che è buono; ma la differenza fra gl'idioti, e gli
Architetti consiste, che l'idiota non puó sapere
quel che sará, se non lo vedrà fatto; ma l'Ar¬
chitetto avendo nell' immaginativa formatane l'idea,
vede, anche prima d'incominciare l'opera, qual
debba ella in effetto riuscire, ed in quanto alla
bellezza, e al commodo, ed al decoro