Full text: Tomo II (2)

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no sieno in trino aspetto, (1) nel cominciare da 
codesti punti il loro corso, in questo non si avan¬ 
zano per nulla, ma si veggono retrogradi, ed in¬ 
di stazionarj, finattantoche il Sole uscendo da co¬ 
desto trimo passi in un'altro segno. Secondo il si¬ 
stéma d'alcuni di loro appaga questa ragione. Dico¬ 
no eglino adunque, che quando il Sole è dalla ter¬ 
ra per una certa distanza più lontano, vanno i pia¬ 
neti erranti per istrade non abbastanza illuminate, 
e percio vengono eglino trattenuti in luoghi non 
bêne ischiarati. Ma questo a me non quadra ; im 
perciocche la luce del Sole è visibile, e ben chia¬ 
ra, ed è senza veruno offuscamento pel mondo 
tutto, ed è tale quale ella a noi apparisce ; ezian¬ 
dio quando i pianeti o sono retrogradi, o staziona¬ 
rj. Se, essere cosi, dunque dalla nostra vista in si 
immensa distanza si ravvisa, come possiam noi 
giudicare che si possano apporre offuscamenti alla 
divina luce de'pianeti? Egli fa per noi più a pro¬ 
posito il dire, che siccome dal calore il tutto a se 
si richiama, e si attrae, e questo lo veggiamo 
(1) Gli Astronomi distinguono quattro aspetti, trino 
cioe, quadrato, sestile, e diametrale. Tria o, quando un 
pianeta è distante da un altro pel tratto di quattro segni, 
quadtato per tre segni, sestile per due segni, poiche il 4. 
e il terzo di dodici, il 3 è il quarto, il due è il sesto; 
diametrale poi quando è la metà del giro. Vedi il Diz. 
Vitr. al la voce Trigonum hortogonium.
	        
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