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aria, come sono i peristilj, e le essedre, (1) ed
altri somiglianti luoghi, ove il sole, e la luna
giunge a farvi penetrare il lume, o i raggi, ove
la parete venga da essi ferita, egli si altera, e
smarritasi la vivezza del colore, diventa negric¬
cio. Quindi è avvenuto, che molti, e tra questi
lo scriba Faberio avendo voluto possedere sull' Aven¬
tino una casa adorna con grazia, fece tingere di
minio tutte le pareti del peristilio, le quali in
capo di trenta giorni diventarono di un colore
rozzo, e pezzato. Sicche egli fece tosto il cotti¬
mo per tingerle con altri colori
Ma se alcuno fosse stato di questi piû avve¬
duto, e che avesse voluto far mantenere alla tir¬
ta del cinabro il suo colore ; quando la parete fos¬
se colorita ed asciutta, vi doveva con un pennel¬
lo darvi sopra una mano di cera punica liquefat-
ta al fuoco, e stemperata con un pochetto d'olio,
Indi empito un braciere di carboni accesi, vadasi
riscaldando ben bene quella cera, e la parete iu¬
sième, riducendola presso che a gocciolare; ma
codesta operazione vi si faccia egualmente in ogni
dove. Dipoi con una candela, e con un lenzuolo
netto la si freghi, in quella guisa appunto come
si da il liscio alle statue nude di marmo. Questa
(1) Su di cedeste essedre aperte veg,
voasene il Diz. Vit.
alla voce Exesra