503
di cui il mio tenue ingegno abbisogna, i quali sa¬
ranno da me ricevuti çon quell' alta stima, e ve¬
merazione, con cui mi do l'onore di protestarmi.
Gubbio 20. Ottobre 1801.
P. S. Supposi dalla mentovata Iscrizione di
questo Teatro, che porta ET PODIOCIRCUMCLVSIT
esservi stato sovra il cornicione del portico della
gradinata un parapetto, un' attico; ma cosa vera¬
menté curiosa é, che jeri l'altro m'imbattei, os¬
servando con un Forestiere questi ruderi , tralle
piètre di erbe, e spine ricoperte, avventuratamen¬
te in un sasso, che presenta la cimasa appunto
d'un'attico, di cui gliene invio il profilo. (Tav.
fy. Fig. 7. ) Da esso bensi rileverà quanto più
alto dovette essere quest' attico, di quello io giá
pensava. Jeri poi tornato a prender questo sasso
volli entrare sotto una volta mezza diruta nel cor-
no ver Ponente, e rimossa dell'erba, e vari bron¬
chi discopersi un pezzo di base attica di colonna
Dorica di diametro nell' imo scapo di palmi 3.
di cui pariniente gliene mando il disegno. (Tay.
Iv. Fig. 8. ) Non eravi mai entrato, e mi ac¬
corsi, che questa era caduta dal foro della volta
che sosteneva il piano del portico superiore alla
gradinata. Negli scavi da me fatti tanti anni addie-
tro, qui appresso al di fuori della stessa volta tro¬
vai il serraglio del cornicione superiore, del qua¬
le già mandai a lei il disegno. Or dunque io cre¬
do, che il portico avesse un colonnato Dorico, cué