Full text: Tomo I (1)

509. 
di San Pierdamiani ridotta era in uno stato assai 
infelice, te cosi anche a giorni del gran Vescovo 
Sant' Ubaldo. Aveva allora molte case di legno. 
tetti di paglia, ed incominciava in que tempi an¬ 
punto, cioè nel duodecimo secolo a risorgere dal¬ 
le sue rovine, coll' essersi rifabbricata a poco a 
poco ne due susseguenti, quasi interamente ma 
sulle falde del monte presso alla vecchia, ch'era 
tutta nella valle. Oltre quest' infortunj, altre ca¬ 
gioni ancorà concorsero in seguito alla maggior ro¬ 
vina di quest' Edificio , perocche non vi è dub- 
bio, che nel secolo XVI. non vi fosser fatti degli 
scavi, e rapiti i suoi più belli , e interessanti av¬ 
vanzipicome già vi accennai testè, avendo io nel 
piano del pulpito trovato de' pezzi di stoviglie ver¬ 
niciate dal nostro celebre mastro Giorgio, che vis¬ 
se in quel secolo, le quali qui profondaronsi nel 
riempirsi in allora i medesimi scavi. Taccio la 
rovina barbaramente arrecata anche a nostri di per 
far usonin fabbriche private delle sue pietre; tac 
cio di ció, ed altro, perocche è ben ora di tace- 
re,, avendovi già di soverchio tediato con una let¬ 
tera si lunga, e si povera di quella fiorita érudi¬ 
Zione, di cui adorni vanno gli scritti sovra ogget¬ 
ti di tal fatta. Avrei peró recate civette in Ate¬ 
ne, essendo a voi ben noto quanto si ha rapporto 
agli antichi Teatri presso Grevio, e Grenovio, 
Bullengerio, Barbaro, Alberti, Serlio, Perault, 
Maffei, Venuti, Carli, ed altri celebri Antiquari, 
ed Architetti, attendendo anzi da voi quei lumi,
	        
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