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di San Pierdamiani ridotta era in uno stato assai
infelice, te cosi anche a giorni del gran Vescovo
Sant' Ubaldo. Aveva allora molte case di legno.
tetti di paglia, ed incominciava in que tempi an¬
punto, cioè nel duodecimo secolo a risorgere dal¬
le sue rovine, coll' essersi rifabbricata a poco a
poco ne due susseguenti, quasi interamente ma
sulle falde del monte presso alla vecchia, ch'era
tutta nella valle. Oltre quest' infortunj, altre ca¬
gioni ancorà concorsero in seguito alla maggior ro¬
vina di quest' Edificio , perocche non vi è dub-
bio, che nel secolo XVI. non vi fosser fatti degli
scavi, e rapiti i suoi più belli , e interessanti av¬
vanzipicome già vi accennai testè, avendo io nel
piano del pulpito trovato de' pezzi di stoviglie ver¬
niciate dal nostro celebre mastro Giorgio, che vis¬
se in quel secolo, le quali qui profondaronsi nel
riempirsi in allora i medesimi scavi. Taccio la
rovina barbaramente arrecata anche a nostri di per
far usonin fabbriche private delle sue pietre; tac
cio di ció, ed altro, perocche è ben ora di tace-
re,, avendovi già di soverchio tediato con una let¬
tera si lunga, e si povera di quella fiorita érudi¬
Zione, di cui adorni vanno gli scritti sovra ogget¬
ti di tal fatta. Avrei peró recate civette in Ate¬
ne, essendo a voi ben noto quanto si ha rapporto
agli antichi Teatri presso Grevio, e Grenovio,
Bullengerio, Barbaro, Alberti, Serlio, Perault,
Maffei, Venuti, Carli, ed altri celebri Antiquari,
ed Architetti, attendendo anzi da voi quei lumi,