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gradinata, vidi alcune di queste rovesciate coi
molti frantumi di travicelli mezzo bruciati, con
una quantitä di carboni fra molte macerie presse
l pian dell'orchestra, ov'era un grande ammasse
di ossa umane mischiate tra que legni, e carboni
e alcune pietre parimente mostravano nella super¬
fcie l'azione del fuoco. Da tutto ció rilevo nox
esser vana la tradizione, che quest' Edificio ne' bas¬
si tempi fosse convertito in una Fortezza, come
si cercò di fare anche ai tempi di Leone X., ap¬
pellandosi comunemente la Rocca, e mi persuado
altresi, che in occasione di qualche assedio, di
qualche ostile attacco nelle tante guerre sofferte
dalle Cittá d'Italia in tempi delle incursioni de
Barbari si appiccasse qui fuoco dai nemici, e den¬
tro miseramente vi perissero coloro racchiusivi al¬
la difesa, ne ciò saprei determinare piû verisi¬
milmente, che a'tempi di Desiderio ultimo Re
de' Longobardi. Questi fra le altre Città della Pen¬
topoli, occupò anche Gubbio, leggendosi nella vi-
ta di Papa Adriano I. attribuita ad Anastasio Bi-
bliotecario : Desiderius Longobardorum Rex .....
direxit multitudinem exercitus ; et occupare fecit
fines Civitatum, idest Senogagliensis, Montifere¬
tri, Urbini, Eugubii, et ceterarum Civitatum Ro¬
manorum , plura homicidia, et depredationes , at¬
que incendia in ipsis finibus perpetrantes. Com¬
mise il Barbaro là, e quà omicidj, saccheggi, in¬
cendi, dal cui furore non sembra andasse esente
neppure la Città nostra, la quale percié a'tempi