Full text: Vitruvius: I Dieci Libri Dell' Architettvra Di M. Vitrvvio

PRIMO. 
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ghezza delle pitture, & ne i giocondi oggetti de i nostri sentimenti. & però dice Vitr. & bene, 
che pensamento è cura piena di studio: percioche è cerca le cose difficili, & non dimostrate 
dalla natura, & per meglio isprimere il suo concetto dice.  Effetto d'industria & uigilanza 
cerca l'opera proposta con dilettatione? Percioche non pensa bene chi non è indistrioso, & 
uigilante, come era Archimede, il quale comparando gli effetti naturali, & cercandone le 
cagioni, hebbe causa di trouare il uero della proposta dimanda, come dice Vitr.nel nono libro 
al terzo Capo. & hauendolo trouato da mirabile letitia soprapreso, uscito del bagno ignudo 
correndo gridaua, io l'ho trouato, io l'ho trouato. nel che apparue la pronta, & nobile uiua¬ 
cità dell ingegno suo, hauendo in poco spatio applicato il mexo al debito fine, restandone som¬ 
mamente satisfatto per la inuentione la quale secondo Vitr. Edimostramento delle oscure 
dimande, & ragione della cosa ritrouata di nuouo con presta, & mobile uiuacità. 
& questi sono i termini della dispositione; Dimanda è proposta dubbiosa, dubbio è posto tra 
mezo l'affirmare, & il negare. quando adinque lo intelletto è tral si, & il nò, egli forma 
una dubbiosa proposta, che si chiama dimanda, ouero quistione. & usa alcune particelle, che 
dimostrano il modo dello interrogare, & di richiederne la risposta. come è. sei tu buono o no? 
che cosa è bontà? d'onde uiene? a chi peruiene? & altre cose & modi simiglianti, i quali non 
piegando piu all' affirmatione, che alla negatione, richieggono certa, & indubitata risposta, 
la quale non puo esser ben fatta, se non da quelli, che haueranno la inuentione per lo pen¬ 
samento, & per la industria, & uiuacità dello ingegno, & questi sono i termini della dispo¬ 
fitione; cioè la dispositione è rinchiusa nelle tre sopradette maniere, che sono la pianta, lo 
in piè, il prosilo. Il bel numero detto Eurithmia, è aspetto gratioso, & commoda 
forma nelle compositioni de i membri. questa si fa quando i membri dell'opera sono 
conuenienti, come dell'altezza alla larghezza, della larghezza alla lunghezza, & in fine 
ogni cosa risponda al suo compartimento proprio. 
Suo proprio dico, peroche se rispondesse a i compartimenti, & alle simmetrie conuenienti ad 
altre parti, nen sarebbe conosciuta la gratiosa maniera. & qui si deue riferire la Eurithmia 
allo aspetto, come Vitruuio dichiara in molti luoghi, nel terzo libro al secondo Cap. & all'ul 
timo, & nel sesto al secondo. Et perche ogni proportione è nata da i numeri, però egli si 
ba seruato il nome predetto in ogni cosa, doue sia proportione. & perche la larghezza, al¬ 
tezza, & lunghezza delle opere, deue esser grata allo aspetto, & questo non si fa senza 
proportione, & doue è proportione, è necessario che si truoui numero; però il nome di Eu¬ 
rithmia è stato pigliato. Deue esser adunque ogni artificioso lauoro a guisa d'un bellissimo 
uerso, il quale se ne corra secondo le ottime consonanze succedendo le parti l'una all'altra, 
sin che peruenghino all'ordinato fine. Et benche alcuna cosa ottima non sia, niente di me¬ 
no puo essere ottimamente ordinata, come egli è manifesto nelle parti, & membra del corpo 
humano, & nelle cose artificiali, doue è la consonanza, & l'armonia. Imperoche se bene l'oc 
chio è piu nobil cosa del piede, pure se riguardamo l'ufficio di ciascuno, tanto l'occhio, quan 
to il piede, saranno nel corpo ottimamente situati: in modo che nè l'occhio sarà miglior del pie¬ 
de, nè il piede miglior dell'occhio. Similmente è nella citara: percioche tutte le corde pos¬ 
sono esser proportionate in modo, che se alcuna sarà tirata, accioche se le dia suono migliore, 
non resterâ però la consonanza. Il simile si richiede nelle opere, nelle quali è necessario, che 
ci sia questo rispetto di formare con perfetta ragione tutte le parti, che sono di lor natura 
distinte, di modo che tutte concorrino alla bellezza, & dilettino la uista de riguardanti. Co 
me nel cantare si richiede il conserto delle uoci, nel quale oltra che le uoci sono giuste: oltre 
che conuengono nelle consonanze, bisogna anche un certo temperamento, che faccia dolce, 
& soaue tutta la armonia, come adiuiene a que musici, che cantano con la solita compa¬ 
gnia, perche si sono accommodati l'uno all'altro con discretione. Questa bella maniera si 
nella Musica, come nell Architettura è detta Eurithmia, madre della gratia, & del dilet¬ 
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