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mo Filosofo, nè eloquente Oratore, nè Grammatico nelle piu eccellenti ragioni del¬
l'Ate essercitato, ma come Architetto di questa maniera di lettere ammaestrato mi sono
sforzato di scriuere queste cose.
Conchiude Vitr. con mirabile circondottione, & abbracciamento le dette cose, tenendo lun¬
gamente sospeso lo intendimento prima, che uenghi al fine, ilche è idea, & forma della grandex¬
za del parlare, che si sostenta con alcune particelle la sententia, come sono, benche, non sola¬
mente, quantunqae, auegna Dio, & altre simiglianti, che richiedeno altre rispondenxe. Ecco
quanto è ripieno questo parlare di sentimenti, & d Argomenti, & prima dalla natura delle co¬
se, quando dice &8mp; ma a pochi huomini conceduto sia. 3 Da poi dall Arte, quando dice ? &
l'ufficio dello Architetto. 3 Indi dalle cose isteße quando dice. Et la ragione della cosa per¬
LIBRC
metta. ? & finalmente chiude il sentimento. Io che o Cesare. 3. Propone poi di che egli
habbia atrattare dicendo. Quanto ueramente ricerca il potere di quest Arte, & le ra¬
gioni, che in quello poste sono, prometto (come io spero) in questi libri non solo à
gli edificatori, ma à tutti i saui senza dubio con grandissima autorità poter prestare.
Pareua la promeßa di Vitr. grande, & gonfia, però con prudenza egli ui pose quelle paro¬
le S come io spero? per dimostrare modestia. dice adunque che egli promette prestare quanto por
ta la facoltà dell Architettura, non solamente a gli edificanti, ricordandosi di hauer detto, che
l'.Architettura nasce da Fabrica, ma a tutti iperiti le ragioni dell' Arte promette, lequali nel
discorso, nella cosa significante, & nella proua della Fabrica sono riposte. & però senza dub¬
bio con grandissima autorità oßerua le promeße, percioche come sauio Architetto fonderà lAr¬
te sua sopra ueri, efficaci, utili, & conformi precetti. Et tanto detto sia sopra il primo capo.
Di quali cose è composta lAArchitettura.
CAP.
II.
'ARCHITETTVRA consiste in Ordine, in Dispositione, in bel Numero, in
Compartimento, in Decoro, & in Distributione.
Chiunque inten derà bene il presente capo, con uerità potrà dire sapere, & in¬
tendere in che consista la forza dell' Architettura. percioche le sei cose, nelle quali
afferma Vitr. che consiste l'Architettura, sono quelle, che appartengono alla forza, & natura di
eßa; quelle delle quali è l'habito nella mente dello Architetto; & quelle finalmente, senza le
quali niuna opera puo hauer forma, o perfettione. Difficil cosa è dimostrare la diuersità che è
tra le predette cose: & bella cosa è lasciarsi intendere, & non fuggire. Percioche a molti può pa¬
rere, che Vitru.nel difinire le dette sei cose, dica il medesimo in piu modi: Il che non è, com io
mi sforxerò di dimostrare chiaramente. Dico adunque per intelligentia di quello, che si deus
esponere, che alcune cose inquanto all'esser loro non si riferiscono ad altre, ma libere, & assolute
sono. Altre hanno rilatione, & rispetto, & senza non starebbeno. Thuomo, la pietra, la pianta,
& finalmente ogni sostanza non hanno riguardo, & comparatione ad altra cosa, perche da se
stanno: ma l'esser padre, patrone, maestro, amico, fratello, non puo stare da se, ma di necessitâ ad
altro siriferisce. perche l padre ha rilatione al figliuolo, il patrone al seruo, il maestro al disci¬
pulo, l'amico all'amico, il fratello, al fratello. similmente il doppio, il maggiore, il minore &
l'eguale sono cose, che sole non possono nè stare, nè esser intese. Ooltra la predetta distintione egli
è degno di auuertimento, che delle cose, le quali di loro natura si riferiscono ad altre, sono alcu¬
ni termini: & questi sono il fondamento & principio dal quale s incomincia la relatione, & il fne
nel quale ella termina: come la ragione di eßer padre comincia da chi genera, & termina iu chi
egenerato. Lo esser maestro si fonda in colui, che insegna, & ha il suo termine in colui, che
impara. lo esser maggiore comincia in quella cosa, che eccede, & finisce nella cosa eccessa. In
queste