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LIBRO
pis duri. Oli acuti, & tardiui tra i fruttuosi piui forti: De i dolci piu cresceno gli sterili, chei
fertili. Piu nodosi gli sterili del tutto, o quelli, che a uicenda fruttano, che i feraci. Tra i no¬
dosi i corti sono piu difficili. Sono piu nodosi quelli, che nodriti sono in conuali, & piu corti dei
montami. Ma i montani piu fermi, & pia gross. Sono pia molli i nasciati in luoghi hamidi, &
embrosi de gli aprichi. Ilegni di color bianco sono manco dens, & piu trattabili. Ogni ma¬
teria ponderosa della liggiera è piu spessa, & pin dura, & quella piu fragile. finalmente quel¬
li, che piu si conseruano in uita, durano anche tagliati piu lungamente de gli altri. Hora quan¬
to alla comparatione delle parti: quanto meno ui e di midolla, tanto piu, ui è di fortegza: Le
parti pius uicine alla midolla sono piui forti, & le pin uicine alla scorxa, sono piu tenaci, & la
peggiore e l' Alburno. Le pini uicine alla terra sono piu ponderose, le di mexo sono piu crespe, le
interiori piu commode, le esposte al mexo di piu secche, & sottili, & hauno la midolla piu ui¬
cina al cortice. In fine molte cose restarebbeno a dire, ma queste uoglio che siano a bastanza. Il
resto si troud raccolto con grandisima diligenza da Leon Battista. nel secondo libro, & di Pli¬
mo nel esto decimo, & in Theofrasto. Ma quello che è degno in Vitru. di auuertimento, e la
doue egli dice dello. Abete, Quadristunijs diparatur: non che Vitr. non habbia bene interpretato.
& similmente Plinio quando dice, Quae habeant quadripartitos uenarum cursus, bifdos autem
omnino simplices. ma perche Theofasto dice dixous, monoxous, tetragous. Parole tradotte
da Theodoro Gaxa, Quadriuiuas, bininiuas, & uniniuas: come dice Hermolao Parbaro. lequa¬
ti parole, & nel Greco, & nel Latino non danno bene ad intendere quello, che è in fatto. dico di
Theofrasto, & di Theodoro, se forse Theofrasto non uuole dire monorous, & dirous, & tetra¬
rous; il che non ardirei di porre; perche egli si uede alcuni Abeti tagliati a trauerso hauere un
corso di uene, che uanno per un uerso, & alcuni hauerne due, che uno caualca laltro, come se
le dita d'una mano attrauersasero le dita dell altra; & alcuni hauerne quatro posti in modi di
craticula o di rete; come chi ponesse le dita d'una mano attrauersate sopra le dita dellaltra, &
Jopra quelle anche altre, fin a quattr ordini. Egli si ha osseruato, che lo Abete crescendo d'an¬
no m anno, ne i primi ann: acresce il numero delle uene, & da un simplice ordine di uene, che di¬
mostra il primo anno ne fa un altro attrauer sato sopra quelle il feguente anio, & osi moltiplica
sino al quarto auno & questa credo sia l'intelligenza de gliallegati auttori.
Dello abete sopernate, & infernate, con la descrittione
delleApennino.
Cap. X.
ASCENO le prime radici del monte Apennino dal mar Tirreno in fino
al Alpi, & l'estreme parti di Toscana; ma il giogo di quel monte giran
doli; & con meza uolta appressandosi alle riue del mar Adriano, peruiene
coni suoi giri uerso il mare, la onde la sua piegatura di qua, che riguarda
alle partidi Toscana, & di Campagna, è molto aprica, & forita, perche del conti¬
nuo prende uigore dal corso del Sole. mala parte di la, & che uolta al mar di sopra
lottog ace al Settentrione, è perpetuamente & osca, & mbrosa. doue gli alberi, che
sono in quella pate essendo nodriti di uirtu humida, non solo cresceno in ismisurata
grandezta: ma anchelelot uene pregnanti di grande humidita tumide & onsie sisatiano
dellabondanza deliquore: ma poiquandotagiat, & pianate hanno perduto iluigo
re naturale cangiando col secarsi il rigore delle uene diuentano per la loro tatita wote
amp;iluanit: & erquesta ragione non hano ne gli edificuida durate. Ma queliche in
luoghi esposti al Sole sono generati, non hauendo al cuna rarita tra leuene loro asciut
te dal leco si fanno piu ferme, perche il Sole non solamente dala tera asciugando,
ma anche da gli alberi caual'humore. amp; ero quegli, che sono in parte esposta al Sole
assodati