Full text: Vitruvius: I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio

LIBRO 
parlare. Similmente nelle Idee delle fabriche altre proportioni, altre dispositioni, altri ordini ci uuole, quando nella Fabrica si richied¬ 
grandexxa, ò ueneratione, che quando si dimanda bellexza, ò delicatexxa, ò semplicità, ò schiettexxa, che la natura delle cose, che uanuo 
formare una Idea dell'Oratione fa, che quelle possono esser degnamente insieme con quelle, che uanno à formarne un altra. La onde nella pu 
rita si può hauer del grande, nella grandexxa dell ornato, nell'ornamento del semplice, nella semplicita dello splendido, anzi questo e somm¬ 
lode dell Oratore, & si sa mescolando i numeri d'una forma con le parole, ofigure, ò arteficij d'un altra, come em manifesto à i ueri Architati 
della Oratione. Però dico io che mescolando ragioneuolmente nelle fabriche le proportioni d'una maniera, & componendole, à leuandele 
ne può risoltare una bella forma di mexxo. Le cose di prima sono semplici, e, schietti fannosi poi con duerse aggiunte ogni fata mageiori 
& piu ornate, ilche chiaramente si uede in tutte l'opere, & inuentioni de mortali. Non deue pero il sauio amp; prudente preporre tutto quol¬ 
lo che ci uien fatto, ma solamente quelle cose, che cominciano hauer non so che di oculta uirti, & che cominciano à satis far à sensi nostri 
Ecco non piglia l Oratore tuto quello, che il sioco ulgo, ≈ abasa plebe apprende ma quello, che può cader sotolacapacita dichiasol¬ 
ta con qualche piu eleuato sentimento, che da se la plebe non troueria, ma trouato da altri apprende, et se ne diletta. Cosi Vitruuio non preud¬ 
tutte quelle forme, & fegure di Fabriche, & di Tempi, che fatti sono & da questo, & da quell, che nel fabricare em in luogo di ulo er di 
plebe, perche questo sarebbe iunfinito ne sotto artificiosi comprenderebbe, ma ci propone quelle cose, che satis fanno à chi non sa piu oltre poi 
che son fatte, ma non possono da ognuno esser ritrouate. Dice adunque, che i principi, cioe lorigine dellanostra consideratione, emtlafaur¬ 
cioe quello che allaspeto nostro d prima si rappresenta questa figura: & questo aspeto, oe melle parti dinangi, o nelle parti di dietro 
Qne ilati dei Tempi, ô partitamente in piu fabriche, à in una medesuna, & però egli ci pone inanxi sette figure, & speti di. Tempi 
& dice. 
Et prima lo aspetto nelle pilastrate si sorma, dapoi segue quello che dinanzi ha le Colonne detto Prostilo 
Le pulastrate, che Ante si chiamuno sono nelle cantonate de la faciata, queste in Greco Parastade sono dette. I prino qbetto adunque s del¬ 
faciata dinangi, & della fonte del Tempio, nellaquale sono ne gli anguli le pilastrate, & contrafortiquadrati, & el mexxo le colon¬ 
me che spor tano infaori, sopra lequalicolonne e u Frontespicio fato con quele ragioniche sidra poi. I prinoaheto adunque delae 
e detto per dir à modo nostro Facia in pilastri. Il secondo e detto facit in colonne, perche duangi i plastri, che erano nel pring astel 
pra le cantonate tiene le coloune,chesegueno fordime di queledime x xo, &nel Frontespicio e simnile d prino aseto, ap; uesto aheto se 
condo e la prina aggiunta, che si da al semplice modo gia det, & intende solamente nella saciata dinangi. Ilterxo qipetto e deto amphi 
prostlo, perche aggingne al prostilo, che e faciata in colonne, ancho la parte d detro similmente con le colonne, e fontesprei. ep s puodn 
due teste, amendue fronti in colone. Stilo in Greco uuol dir colonna, pro, dinangi, Ampbi d ammendue le fronti. Ilquarto e deto P¬ 
ripteros cioe, d'intorno dlato epr into di colonne, questi ha d dietro, ep;dinangi colomnesei, madai lati undei, ponendoui quele che sono 
sopra da le cantonate, & questi sanno spacio, & portico. I quinto ha di piu questo, che nelle teste ha otto colonne, & ne,i. lati quindeci 
computando leangulari. Questo apeto sichiamna psendodipteros pfeudo uvol dir falso, Dipteros, che ha due de aintorno Pera s. 
ala, & Pteromata dette sono le mura dall una, & Paltra parte dellantitempio detto Prondo, & uolgarmente si dice un ala di muro &ap 
Jono det i colonatid intoruo al Tempio, perche à modo di ala stanno d'intorno, onde Peripteron, e detoquello speto difgura di Tempio. 
che ha d'irtornola cella, o naue del Tempio un ordine solo dicolonne, Dipteros due, Pseudodipteros, quello che ha leuato lordine inter iore 
delle colonne à torno, & lascia piu libero lo spatio da passegiare d'intorno i corpo del Tempio. Vuole Vitr. che questo asbeto, che e det 
to Dipteros, perche ha due ordini di colonne à torno & fa come un portico doppio, habbia di dietro, & dina 
nxi otto colonne, ma da i lati 
d'intorno al Tempio tenga due ordini di colonne, & questo è il sesto aspetto. Il settimo ueramente e detto H 
sipetros, cioè sotto l'aere, & 
aiscoperto ha dieci colonne per testa; nel resto e conforme al Dipteros, ecetto in alcune cose (come dira Vitrumio). E in questo luo¬ 
me in altr, haue mo da dolerci prima della poca felicita della lingua, che non habbia uocaboli propij, o facile la compositione di quelli. 
dela maluagita de itempi, che non ci ha lasciato gliessempi delle Fabriche citate da Vitr. nemenoi disegui, & lefgure dello autore. Ma 
perche non e lecita formarne de nuoui, perche come ≈ le uoc, & le cose cisono leuate, ecitolto la honesta licenza di formarne alcuna da nois 
bjogid, chel'uso ammnolisca la dure exea dele parole, ≈che la lingua nostra cortese sia à riceuere iuocabol forestieri, omenellearti sece la 
Komana, & lo essempio ne,es poco lontano,imperoche Vitr. istesso usa i nomi Grec, & queli con luso rende facil, ap; paceuoli, pero ancho 
not tentiamo di apprender le cose, & lasciamo à scielta di ciascuno eleggere, o componere i nomi. Dice adunque Vitr. numerando prina el. 
apetti delle figure, che si fanno in diuerse compositioni di tempi, & poi dichiara come, e, doue erano dicendo. 
Et prima lo aspetto della facciata in pilastri si forma, dapoi della faccia in colonna, amendue le teste in colonne, P'ale 
intorno, il finto aspetto di due ordini, il doppio à lato, & lo scoperto, il Tempio di faccie in pilastri si sa quando egli 
ha nella fronte i pilastri. 
Che son colonne quadre su gli anguli de i Pareti. 
Che rinchiudono il corpo del Tempio, & tra i pilastri nel mezzo due colonne, & sopra esse il Frontespicio fatto con 
quela conuenienza di misure, che si dirà in questo Libro. Lo essempio di questo aspetto si uede alle tre Fortune e 
delle tre quello, che è uicino alla porta Collina. 
Er Aanostri giorni non si ha reliquia di questo Tempio, pero con le ragioni imparate da Vitr. figurandola piant, ap; loimpie, & leuna uolta il 
profil, & ilatilasciaremo le ombre, es solamente con linee operando 
„ proponeremo gli essempi adornandone qualche parte, con diuerse ma¬ 
niere di tagli, accioche si 
sappia qual ornamento à qual membro conu 
legna, & oltra i corpi intieri delle fabriche posti in forma conueniente fa 
remo da per se partitamen 
te ogint membro di piu commoda, e maggior misura, di modo che ogni parte si potra con lasestamisurare, ap; lefi¬ 
gure nostre seranno come Sacome, che seruiranno à tutti i fabricatori. Lasciaremo d'empir: figli di fegure di cose minute, & facili, & non 
affertaremo la quantita, ≈ li sotita delle fgure adombrat, & in iscorzo, & in prospettiue, perche la nostra intentione em, dimostrare le 
cose, & non insegnare à dipignere. 
La faccia in colonne detta Prostilos, ha tutte le cose, che tiene la faccia in pilastri, ma ha due colonne sopra le cantonate 
dirimpetto a pilastri, & sopra ha gli architraui come ha la faccia in pilastr, & dalla destra, & dalla sinistra nel uolare 
dene cantonate tiene una colonna per banda. Lo essempio e nell Isola Tiburtina al Tepio di Gioue, & di Fauno, Lo eo 
aiperto, che ha amendue le teste in colonne, tiene cio che è nella faccia in colonne, ma di piu serua lo istesso modo di 
colonne & di Frontespicio nella parte di dietro, & pero e detto Amphiprostilos. 
vno ejempto serue ad amendue le forme sopraposte, però ci seruira una figura sola, ma bene dalla pianta si conoscerà la differenza perche le 
nando ula, quello che en nella pianta da una delle teste dell amphiprostilos, restera la pianta del prostilos, o uero aggiugnendo al prostilos quello 
cne e dail una dell este alaltra, ne uenird l'Amphiprostlos. Stimo io che la lucedi questi tempiuenesse dalle porte solamente perciocheio 
non trouo jarta mentione d finestre. L'sola Tiburtina fu consecrata ad Esculapio fatta prina, à, caso, poi da Romani fortsecata, & dor 
nata di moiti bell, & grandi edi ficij. Appresso il Tempio di Esculapio hebbe Gioue il suo edificato da L. Furio Purpurione Consolo, & de¬ 
dicato da C. Seruillo (come dicono alcuni). Et nella punta dell' sola hebbe ancho Fauno il suo Tempio, delqual hoggi appena si uedeno alquanti 
uesigi, & meno se ne uedrà per l'auuenire perche il Teuere, per quanto odo, gli ua rodendo intorno, & leuando il terreno. T. Liuio uuol¬ 
che d alcune condennagioni fusse edsficato il detto Tempio da Gn. Domitio, & C. Seribonio Faili. 
L aspetto che ha le ale à torno detto Peripteros, è quello che tiene d'amendue le fronti sei colonne, ma ne ilati undici 
con se angulari, si che queste colonne siano collocate in modo che lo spacio che ètra colonna, em colonna, sia d'intor¬ 
no da i Pareti, a gli ultimi ordini delle colonne, & si possa passeggiare d'intorno la cella, come è nel portico di Metel¬ 
lo. Di Gioue statore, & alla Mariana del' Honore, & della uirtu fatto da Mutio senza la parte di dietro. 
Legesi che un Tempio del Hlonore era fuori della porta Salaria, perche iui si trouo presso lo altare una lumma con queste parole DOMIN AE 
HONORIS. Marco Marcello dedico un Tempio all honore & alla Virti, che fu poi da Vespasiano ristaurato, come nelle medaglie si trou¬
	        
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