Full text: Vitruvius: I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio

LIBRO 
trattando dal quintodecimo fin all' ultimo di quelle machine, che tirano saette, dardi, e pietre, et di quelle, che scuotono, e rompono le muraglie 
secondo l'usanza de suoi temp, & cosi conchiude, e da fine all'opera hauendo pienamente atteso à quello, che egli ci ha promesso, di modo che 
non sarebbe condennato dalla legge nelle spese, anzi lodato, & honorato ne resterebbe. Noi secondo l'usanza nostra ridurremo tutta la presen¬ 
te materia sotto un aspetto, e distinguendo partitamente il tutto aiutaremo con l'ordine la intelligenza, & la memoria di chi legge. 
Facendo adunque la natura alcune cose contra Putilità de gli huomini, & operando sempre ad uno istesso modo, e necessario che à questa contra¬ 
rieta si troui un modo, che pieghi la natura al bisogno, & all' uso humano, Questo modo è riposto nell aiuto dell'Arte, con laquale si uince la na¬ 
tura in quelie cose, nellequali essa natura uince noi, Ecco quanto ci contrasta la natura ne i pesi, et nelle grandezze delle cose, & se non fusse l'in 
gegno dall arte guidato, chi potrebbe alzare, tirare, & condure le moli grandißime de smisurati marmi? drixzar le colonne? le mete, e gli obe 
lisci? chi uarar le naui, chi tirarle in terra? chi passar le portate di grosse barche con i tragetti? certamente non basterebbeno le forze humane, 
assa, e fabricare tanta uarietâ di machine, & de strumenti, Questa consideratione è posta & 10 
3, bello è il sapere la cagione, da che operar si pa 
con la scienxa naturale riceuendo da quella il suo soggetto, perche larte non opera se non 
rnata sotto due 
percioche tiene r 
e; & è posta sotto la mathematica, prche le bell 
rome è il legno, il ferro, la pietra, & altre cos¬ 
in qua che cosa mat 
„e sottili ragioni, et dimo 
o è mutabile, et uariabile, come cosa di natura, cosi la ragion 
ie e ferma, et immutabile come cosa d'in 
strationi da quella riceue, & si come il so 
della materia, imperoche la ragione del circolo(come altroue s'è detto) è quella istessa in qualunque materia ella si 
telletto, ne si cangia al uari 
troue. il diffetto uiene dal soggetto, come dalla forma il perfetto. però considerar douemo con gran diligenza donde uegna il mancamento, è la 
ipi, perche da quelli uiene il raro, il denso, il graue, il lieue, il 
perfettione, lequalita dellam materia sono diuer se, nate dalla mescolanga de i prici 
P'aspro, il molle, il liquido, il duro, il tenace, & altre qualità principali, è meno principali, che aiutano, ò imped 
grosso, il sottile,! 
liscano la materi¬ 
à riceuere la intentione dell'arte, come per euidente proua tutto di si con¬ 
& si uede ancho una figura esser piu atta al mouimento, che l'al¬ 
za ancho et il peso portano seco molti commodi, & incom 
tra, la grandez 
che tutte le cose sono ne i propi termini rinchiuse, & da essa 
natura con eter 
rna legge costrette. Dalla scienza naturale adunque si hauerâ il so¬ 
ggetto, & le qualità sue. Ma ragionando della forma io dico, 20 
che i merauigliosi effetti uengono da merauigliose cagioni, non e egli mirabile leuare un grandißimo peso con aggiugnerli ancho altro peso 
che una ruota per mezzo d'un altra, che al contrario di quella si moue, dia il suo mouimento ad una terza ruota? che in certe distanze, e gran 
dexze una cosa riesca, che oltra que termini non puo riuscire? sono in uero tai cose merauigliose, però non è fuori di ragione, se egli si trou¬ 
qualche propictà di natura mirabile, che di cio sia cagione, però saper potremo, che tutto nasce dalla leua, & la leua dalla stadera & la stade¬ 
ra dalla bilancia, & la bilancia finalmente dalla propieta del circolo, imperoche il circolo ha in se cose, che la natura altroue non suole 
porre insieme, & queste sono molte contrarietà, dallequali uengono que grandi effetti, che si uedono. Ecco se il circolo si moue, non ista fer¬ 
mo il centro? mobile et fer no non sono contrari? della istessa circonferenza non ascende egli una parte, et l'altra discende? su & giu non sono 
contrari? la linea circolare, non è ella & curua è conuessa? senza latitudine? questi non sono contrari? essendo tra quelli il dritto di mezzo? e 
le parti di quella linea, che uien dal centro non sono in una istessa linea et ueloci, e tarde? quanto sono, ò uicine, ò lontane dal centro ò dall' immobile 
centro? hora ueloce et tardo non sono contrari? si ueramente, Quando adunque sia, che il circolo habbia in se tante contrarieta, et tali, quali la na 3 
tura dellecose altroue non patisce, non è egli mirabil questo? ma questo non è dal uulgo conosciuto, pero molto piu egli stupisce uedendo alcun 
i, & non sapendo da che procedino, essendo que mouimenti artisiciosamente nascosi. Ma perche noi non andiamo col uulgo, intender doue¬ 
he tutti questi effetti finalmente si riducono alla ragione del circolo. Abbracciando adunque noi il diletteuole, & il merauiglioso, che 
uiene dalla natura, & dill arte, dicemo che sopra tutte le machine ò strumenti hauemo à considerare la origine, la diuisione, le regole. L'ori¬ 
gine e dalla neceßità, che moue gli huomini per accommodarsi à lor bisogni, la natura gli insegna ò proponendogli gli essempi de 
e gli animali da 
quali pare, che molti artifici possono hauer principio, ò la continua gi 
iratione del mondo, che Vitr. dice esser come una machinatione, & però an 
cho si chiama la machina del mondo, il caso ancho ne apporta, & l'ingegno dell huomo, che dal caso prende argomento, come si puo discorrere 
e questo ci puo bastare all'origine. Ma quanto alla diuisione dico, che delle machine altre da se si mouono, queste automata da Greci dette sono 
altre da se non si mouono, di quelle altre dette sono statà da Greci, cioè ferme, altre hypagonta, cioè sotto condotte, perche hanno sotto di se al 
cune cose, che le danno il mnouimento. Dell'una, & dell'altra maniera ne tratta Herone, & ce insegna prima à fare un tempio ritondo, nelquale 4 
sia un Bacco, che con una mano tenga una tazza, & con laltra il Tirso, appresso ui sia una Panthera, & un altare, et d'intorno le Bacche con 
Tunpan, & con Cembal, & sopra la testudine del tempio una uittoria alata, e coronata, doue ad un tempo si accenda il fuoco sopra Paltare, 
Bacco uersi dalla taxza il latte, dal Tirso il uino sopra la Panthera, le Bacche d'intorno danzando facciano rumori con que Cembali, & L 
Vittoria suoni un¬ 
tromba, e si gire battendo l'ali. In un altra di 
ispositione insegna à far caminar le figurine, e andar, è tornare, è 
girarsi, & fer 
marsi secondo il bisogno. Ma di quelle machine che da se non sin 
mouono, cioe che non hanno dentro di se il principio del loro mo 
puimeuto, altre 
si mouono da cose inanimate, altre da cose animate, le prime dal uento, o dall' acqua mosse sono, come battiferri, sege, mollini, mantici, et altri edifi 
ci, che dell acqua si seruono, le seconde dallo aere hanno il principio loro, quest aere, ò, è rinchiu 
inchiuso dimostra molti mirab 
li effetti ne i uasi spirabili, de iquali ne tratta il medesimo Herone, se l'aere, è libero i mollini da u 
une machine hidraulice, 
altre cose di piacer si fanno con l'aiuto di quello, Ma se le machine sono mosse da animali, questi sono ò senza ragione come buoim, ca 
rano carri, uolgono ruote, o sono con ragione come gli huomini, iquali mouono molte machine, & molti stromenti, 
si per le occorrenze della 90 
pace, come per li bisogni della guerra, come ne tratta Vitr. & altroue quelli, che scritto hanno dell'arte militare, la onde per tirare, conduri 
& alzare i pe 
le, le manouelle, le stadere, le bilancie, le ruote, gli argani, et per ascendere in luoghi alti sono le scale di molte maniere a 
mate, & disari 
ber battere, roinare, è tirar da lunge erano anticamente le bal 
iggiori, è minori, gli arieti, le testuggini, le torri 
che sopra ruote andauano, & à nostri tempi le artiglierie, & in somma molce altre m 
trouate si sono, molte andate in disuso, & molte si 
troueranno per lauuenire, le ragioni delle quali comprese seranno sotto le regole, & osseruationi, che qui sotto si poneranno. Et questa e P'uni¬ 
uersale diuisione delle machine henche Vitr. habbia hauuto riguardo alle piu importanti, come nel seguente primo capo uederemo. 
CAP. I. CHE COSA E MACHINA, IN CHE EDIFFERENTE DALLISTRVMEN¬ 
TO, ET DELLA ORIGINE ET NECESSITA DI QVELLA. 
A machina è una perpetua e continuata congiuntione di materia, che ha grandissima forza, à i mo¬ 
uimenti de i pesi. 
Diffinisce in questo capo. Vitr. et dichiara che cosa è machina, come ella si moue, quante et quali maniere di machine si tr 
no, che differenza e tra machina, e istrumento, che origine, & donde gli huomini hano tolto le machine, e gli strumenti. Q 
to adunque apartiene alla diffinitione egli dice, che, Machina è una continente, ò continuata congiuntione di materia, cioe 
A di legno, che ha grandißime forze à i mouimenti de i pesi. Et la ragione dimostratrice del modo di fare le machine, e detta 
canica, no però es sotto quello intenduneto, che l uulgo abbraccia chiamando mecanica ogni arte uile, che sia, pche questa e det 
ta dala machinatione & discorso che si fa prima nella ment, & che poi regola le opere artificic 
ose per leuar i pesi, salir à luoghi alti, 
le mura, & far quelle cose all' humana commodità, che la natura operando ad uno istesso modo,c 
rome fa, non ci può prestare. Questa cognitio¬ 70 
ne adunque et da la regola di legare insieme, ô congiugnerę molti legni per leuare i grandißimi pesi, & si bene in queste machine ui ua del fer¬ 
ro, nion e pero posto come principal materia delle machine. Bisogna adunque, che la machmna sia di legno, odi quaiche materia, che si tegna in¬ 
sieme in qualche modo, altrimente non si farebbe effetto, perche le cose separate non possono tender ad alcun fine unitamente. La sollecitudine 
adunque & im pensiero, che si ha di piegar la natura à nostra utilita, ci fa machinare, però uolendo noi tirar le pietre sulle fabriche, em alxa 
racque, he turte sono cose, che di natura loro resistono aluso nostro, e forza, che con la fantasia, che em principio delle artidal fine inuesti¬ 
gamno la compositione dell instrumento, la doue la fantasia prendendo alcun lume dallo intellet to habituato nelle mathematice, ua ritrouand
	        
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