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NONO.
piu ≈i sodo otto piu. Fu adunque dimandato da Geometr, in che modo stando quel sodo nell: stessa fgura si potesse radoppiario, ≈ quest, di
manda fu deta ilradloppiamento del cubo, imperoche propostoli un cubo cercauano in che modo potessero farne un doppio à quell. Afticie
do adi que molti per molto tempo primo fu Hipocrate, che pensò, che se egli si trouaua come proposteci due linee dritte, delle quali la mioi
giore fusse doppia alla minore, si pigliassero due altre di mezzo proportionate in continua proportione, che il cubo ageuolmente si raddoppia¬
rebbe, per ilche la sua dubitatione si riuolse in una magglore. Non molto dapoi egli si dice, che eßendo à gli habitatori di Delo, che era¬
no appestati, dall' oraculo imposto, che raddoppiassero un certo altare, si uenne nella istessa dubitatione, & essendo richiesti quasi con ripren¬
sione quei Geometri, che erano nella Academia appresso Platone. Fu dimandato loro, che trouassero quello, che si andaua cercando. (
hauendosi dato alla fatica, e cercando di trouare due lineę di mezzo à due proposte, dicono, che Archita Tarentino le trouò per uia de i Se
lindri, Eudoxo per uia di linee oblique, Auuenne, che ciascuno trouò bene la dimostratione a
ipprouata di tai cose, ma niuno puote accommodar
le all'uso, & essercitarle con le mani. Eccetto Menechmo, ilquale però fece poco, & con gr.
an diffcultà. Ma noi inaginato hauemo una facia 10
le inuentione per uia di strumenti, con la quale non solamente si potranno trouare due linee di mezzo à due
ma quante ci sera impo¬
sto, che noi trouamo, & con quello ritrouamento potremo in somma ridurre al cubo il proposto sodo cont
linee egualmente distanti
ò uero uscir d'una
figura, & formarne un'altra, & renderla pare, ò maggiore, seruando la simiglianza, perche non ha dubbio, che non si pos
con tale strumanto
radiopiare glaltari, i Tempi, ep ridure al eubolemisure deleose lquide, ≈ seche, come sono i Mioge
per dir à modo nostro, con i lati dellequal misure la capacitâ de, iuasi, e,
sciuta, & in somma la cognitione di questa dimai
a ee.
commoda à quelli, che uogliono raddoppiare, ò far maggiori tutti quelli si
inti, che sono per trar dardi, pietre, ò palle di ferro, per
e, necessario, che ogni cosa cresca in larghezza, & grandezza con proportione, ò sian fori, ò nerui, che u'entrano, o quello, che oc¬
pur uolemo, che il tutto cresca con proportione, ilche non si puo fare senza la inuentione del mexzo. La dimostratione adunque, & l'appa¬
rato del sopradetto strumento ti ho qui sotto descritto, & prima la dimostratione.
Proposte siano due linee dritte, è disseguali, l'una sia a b. l'altra c. d. cerchiamo tra queste hauerne due di mexz
o, che siano in continua proportio¬ 20
ne, cioe, che si come si ha la prima alla seconda, cosi si habbia la seconda alla terza, & la terza alla qui
uarta, concedici, che l'una, &
tra delle proposte linee ab. & c d. cadino à piombo
sopra una dritta linea, & quella sia b. d. & delle due proposte sia la maggiore à h. &
nore c. d. & dall'a. alc. uenga una linea, che tirata piu oltre cada sopra la linea b.d. nel pui
nto e. Vegni ancho dal punto a sopra la linea b. d.
una linea, & sia quella a. f. & dal punto f. sia tirata una linea paralella alla linea ab. & sia quella f.g. che tagli la linea à. c. nel punto.
mile concessione dal punto. g. sia tirata una linea egualmente distante alla linea af. & sia quella g.h. che taglie la linea bd. nel punte
ilqual punto si drixxa una linea egualmente distante, o paralella alla linea a. b. & sia
quella h.i. che tagli la linea a.c. nel punto i, dalqual
to discenda una linea egualmente distante alla linea a. f. & termini nel punto d. fatto
o questo, per maggior dichiaratione chiamaremo la
a b. la f.g. la h.i. & la c.d. le prime paralelle, & la af. lag.h. la d.i.le seconde
ilelle. Similmente ci sonò due gran tri
peobeison
che ha lo angulo, b.8
ingolo, questo secondo triangolo, nel
„l'altro e lo a. f. e. quello chiameremo primo
quelli triangoli fa¬
prime paralelle, &em;
8fe, ih e. cde. questi perche sono di anguli eguali, come si ha per la 29. del pru
Euclide hanno i lati
tionali, come si conc
er la quarta del sesto; Similmente perche i secondi triangoli fatti dalle seconde para¬
lelle sono di lati eguali, senza dubbio haueranno i loro lati proportionati. Adunque si come nelle prime paralelle hanno proportione tra¬
ae. ad e.g. cosi hanno he. ad e. f & si come a e. ad e.g. nelle seconde paralelle si hanno, cosi f.e. ad e.h. & di nouo come nelle prime f.e. ad e.
cosi g.e. ad e.i.ma nelle secondo egualmente distanti, come g. ead e.i. cosi h.e. ad e. d. Sono adunque continue proportionali ab. fg. h i. cd.
perche si come si hab.e ad e. fcosi si haa. b. ad f.
g. & come f.e. ad e. h cosi f.g. ad h.i. & come h.e. ad e.d. cosi h.i.a.c. d. proposte adunque due
Questa è l'opinione di Eratosthene circa la dimo
dritte linee a. b. c. d. trouate hauemo due di mexzo, che sonof
g. & hi.ilche far doueuamo. C
stratione, & se ben egli uuole, che la linea ab. & la c d siano a
sopra la linea b d. non è pero, che non segua la stessa conclusione in qualun¬
que modo l'una,
endue facciano anguli simiglanti. & siano per simili congi
ugnimenti e
& laltra linea cada sopra la linea b d. pur che ame
bene estan,
ortionali.I
verche tutto e fondato sopra questa ragione,
que trianguli, che hanno gli anguli eguali, sono i lati prop
ma se noi uori
remo trouare pia di due lnee proportionali ti
ee.b. &c.d. bijognera secondo il sopradetto modo formare piu linee para 40
lelle, si delle prime, come delle seconde.
Lo strumento colquale si possa fare
& porre in opera cosi bella inuentione secondo Era
tosthene e qu
juesto. Piglia una piana di legno, ò di rame piu lunga, c
ga, di figu-
ra quadrangulare, che habbia tutti gli a¬
tauola ab
i giusti, & sia per essem
dc se noi uorremo con essa tirare due lin¬
o proportionate
isognara ac
me di qualc
ciare tre lamette sopra essa in questo modo,
tre lamette sottili
soda materia quadrangulari, & di
guli, & una di queste ferma nel mezzo
della piana, si che non si
possa mouere, & sia questa e fgh. & ne i punti e e
bia fitte due
suoi pironi in modo, che c
possa in ogni parte
gere sia una regola em. l'altra fn.ma l'altra lam
de che sia posta in tal mo
do nella piana, che si possa mouere uerso la lametta fermata e. fg. h. & ancho rimouer da
quella hauendo sempre i lati suoi parallelli al lato
tenendo ancho sul punto K. una regola
a, che si possa uolgere,
7 sia questa regola K.o. lac
insieme con le due altre e.m. & f.n. sia accon
in modo, che tutte siano tra loro paralelle, & i loro commi
tagli, che fan
siano nella istessa dritta linea mnlo. Simil
guale alla d K perche la am insensibimete auangali d K Essendo queste co,
mente la a.m.
dinate tra due linee dritte a b, & c d. si dan
no due di mez
scontinua proportione, che sono en. &
per le sopradette ra
se per caso le due linee proposte come sarebbe
la.s. & la.t. allequali bisogno sia ritrouarne due
itinua proportione, non seranno¬
eguali à quelle linee, che son nello strumento
àb. & rd. facciasi col mouere secondo il bisogne
netta K.dc. tirandola uerso la lametta ferma, o allarg andola omp ficendola sempre egual
mente distante, facciasi dico,
the si come si halas. alla t. cosi si habbia la ab. all'r d. perche alla a b. & rd. che sono nello strumento ritrouate si
sono due di mezzo
mate. Seguita che alla s. eg alla t proposte trouate serano due dime xxo in continua proportione.
Quanto piu adunque
irtificioso sera lo unstrumento, & ben fatto, tan mi
to piu facilment
troueranno le due proportionali, pero le teste
delle lamette, che si moueno entreranno ne i lor canali assettate, &
si moueranno dolcemente, & se alcuno uorra trouare piu di due li¬
nee proportlonali, egli potra con laggiunta di piu regole, e lamette
commodamente fario, & questa è stata la inuentione di Eratosthe¬
ne, bisogna però auuertire che le regole siano longe, perche quan¬
do bisogna allar
rgare le lamette, possino ag¬
giugnere à itagli delle PEE
linee, che si uorranno, è tocchin
no il lato superiore dellostrumento come em.
i per dir me
io siano tanto grandi quanto sarebbe la
diagonale della lametta ferma e. f.g.h. ò uer poco piu. Resta di dire con piu
bbia usare questo strumento, cioe co¬
me con eßo si possan trouare tra due linee altre due, o piu proportionate secondo la mente di Era
tosthene, & prima tra due due, & poi tra
due piu propotionali.
Fun die ine dritte abe d. Cag giano amendue sopra una linea dritain modo, che sano egualmente distanti, e tanto si ge
iugna alla linea. ca
che ella sia pari alla linea a h. il cui capo sia, e, & dallo a, si
ia tirata una linea sin all'e. siche si faccia una soperficie quadra¬
ulare a bce
tiscusi poi la linea bc. in tre parti, una dellequali sia la doue en laf &
alquanto piu inanxi dal punto f. sia segnato il punto
g. di modo,
b. al g. sia alquanto piu d'un ter zo della linea b c. similmente nella linea a à sia segnato un punto tant
to distante dallo a. qu.
sia quello h. & si leghi poi il g. con laa, & con la h. & lo a con il d. & lagh.taglie la ad. nel punto, i, similmente si tagli tante
alneah
quanto