Proportionatament ancho minori,
Et quest' e di natura un largo donc
Che quant' iui ripiglia, qui ripon
E in ciò concorda quell'eterno suono.
Ma noi seguend'il uer della ragione
minciata, altronde piglieremo
Da far piu forte nostra oppenione.
esi adunque dal ualor supremo
Del Ciel tirarsi in giro il fuoco, & l'onda
El corpo, ch'è tra questo, & quell', estremo
Il calor grand' all'hor molto piu.
Quando la Luna nella part ops
Al Sol dimostra la sua faccia tonda,
L'antichißimo spirto, che s'accosta
Alla ruota maggior ferma la terra,
Che non riuolge ne lato, ne costa,
Et quel pianeta, ch'è sopra la guerra,
Odi cagion di nuoua marauiglia,
Tra i primi corpi l'agguaglianza serra.
Appresso ancor la nobile famiglia,
1 metalli, le pietre, & l'altre cose
Come propie richezze in guardia piglia.
Ne si puon dire le uirtuti ascose
Ne gli animai, nell' acque
e piante,
Chà marauiglia son mar
Lasciamo dunque à dietro il mondo errante,
Et seguitiam à dir cioche da humore
Si fa qua giu con apparenze tante,
Surge da terra l'humido uapore
Tratto dal Sol' alla men calda stanza
E apoco apoco prende piu uigore
E in questo spatio fa gran raunanz
Tanto, che si condensa, & si ristrigne
In folta nebbia, & di nera sembianza,
Il freddo e la cagion, che la costrigne
Come sponga, che d'acqua piena sia
Spreme l'humor, che la terra dipigne,
Tal' hor minute son le goccie in uia
hor piu grosse, come chel suggetto
copioso, ò meno si disuia,
pesso l'aer puro in se ristretto
da potenza supern' in pioggia uolto
Acqua giu manda piena d
Questo nel grembo della terr
Pregna la
ond'ella poi s'infiora,
E in uerdeg
gonna ha il sen in uolto
Poscia Vertunno con Pomona, & Flora
El Padre Bacco, & mill'antichi numi,
Lodan' il Sol, che si bell' anno honora
Ma quando l'aer riuers i suoi fiumi,
Come da i monti delle nubi aperte
Con spauentosi, e horribili co
Et son le u
toci strepitose inserte
Del mormorar, e in ogni parte rugge
Con fiamme sparse, mobili, & in
Ciò nasce dal soffiar, ch'intorno mu
Et con gran forza indura il fosco nembo,
Ch'impatiente del legame fugg
Pero si uede hor anguloso, hor gembo
L'aspetto della nube intorno cinta
Da si feroc', e impetuoso lembo,
Ma perche sia la mia ragion distinta
Dirò de segni della pioggia, & qu
Et quanti son con maestreuol t
ued'il fumo con sue turbid al
ilir al Cielo, & apparir in forma
Di nebbia, ò di uapori ò fumi ta
Puo giudicar senz hauer altra norma
Che l'aer pregno à piouer s'apparecchi,
Che raro in altra cosa si trasforma.
Quand ancho dietro à glhumidi, e rubecchi
Vapor il Sol rosseggia in oriente,
Segn e di pioggia, & di suoi molli specchi.
il gracidur della fangosa gente¬
Et dalcun' uccelletti il canto mostra
La piu grossa ruggiada esser presente.
L'auida pecorell' ancho il dimostra
LIBRO
Col suo morso bramoso, & l'arrogante
Mosca, che sempre uuol uincer la giostra,
Lo sentillar delle lucerne innante
Inditio d'acqua copiosa porge,
Et l'humido del muro circostante.
Quando con men liquor, il fonte sorge,
Et con corso men fort'il fium e mosso,
Vn buon giuditio del piouer s'accorge.
Mill'altri segni son, che dir non posso,
In breue spatio, & da quei saui intesi
Ch'affatican del mar l'humido dosso,
Molti ne son d'agricoltori appresi,
Et molti ancor dalle genti, che sanno
L'usanza, & i costumi de paesi,
Che inanzi il caso il successo diranno,
CAPITOLO.
L'anima semplicetta, che discende
Dalla celest' alla terrena stanza,
Assai meno, che prim'il uero apprende,
Perche distolta dalla prim' usanza,
Rinchiusa come Danae nil fondo
Viue della miserrima ignoranza.
Il benigno suo padre, che nel mondo
Volle mandarla del suo amore acceso
Si cangia in Oro lucid, & fecondo.
L'oro el saper', & il bel uero inteso
Che dà benigno influsso nella mente
Pa ricco l'huomo soura Mida, ò Creso.
os'il perduto bene tra la gente
Del secolo si trod, & si racquista,
Ma non senza fatica, ò studio ardente,
Ben'è la conoscenza alquanto mista
Da fantasime, & forme, che dal se¬
Nascono in noi dall'udit', & la uista
Trouas infine dallo studi immenso
pur, & purgato l'intelletto
rend a Gioue l'honora o censo
sto si uede chiar da quel, chi ho detto
h'oltr' il bel uer delle notitie prime
Da gl'accidenti nasce il uer concetto.
Questi n'han fatto con scienze opime
Tornar delle materie nelle quali
La forza del calor uero s'imprime
I lampi, le Comette, i fuochi tali
Per le cose uisibili son fatti
A' gl'intelletti de gl'huomini eguali
Et gl'humidi uapor ancho son tratti
Per l'accident'alla notitia nostra,
Come si fanno, & come son disfatti.
Hor segue quello, che mia musa mostra
Della rugiada dir', & della brina
Et del resto conform à simil mostra
Dolce calor dalla luce diuina
Dolcemente un uapor lieua dal piane
Nella parte dell'aer piu uicina
La notte col suo freddo uelo, e piano
Restringue quel uapor, & quell inuoglie
In gocciole conuerso à man a mano
Quest' all herbette, à i fior', & alle foglie
Tremolando s'accosta, & nel mattino,
cchio accoglie
I bei raggi del Sol, quel
Simil uapor' fa il gelo matt.
Ma perch'il gelo, è piu potente, & forte
Però si strigne e diuenta piu
Spesso si sono le person'accorte
Ch'al basso la rugiada si condensa
Per non esser calor ch'alto la
Perche sedend à diletteuol mens
Ne bei prati la sera hauno sentito
Che tal uapor di sotto si dispens
il luogo, & la stagion fanno l'inuite
A quest'imnpreßion, che spess' amaro
et speß ha dolc'il gusto, &
S'hebbe gia un cibo precios,
Simil'alla rugiada, & pe
Quanto puo il cielo con uiditio chiaro.